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Una bella «scoperta» in Cattedrale

È stato presentato nella Sala Giunta del Palazzo Comunale di Alessandria un importante progetto che, nell’anno in cui Alessandria vive il proprio 850° anniversario fondativo, intende valorizzare il patrimonio artistico cittadino attraverso una significativa azione di restauro dei quattro dipinti presenti nella Cappella del SS. Crocifisso in
Cattedrale. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Direzione Beni Culturali della Diocesi di Alessandria, Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali dell’alessandrino, Amministrazione Comunale e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo. Non si tratta solo di un recupero dell’apparato decorativo su tela che interessa la cappella del Crocefisso in Duomo, ma consentirà anche di focalizzare meglio l’operatività di una fiorente bottega artistica alessandrina di fine ‘500 quale quella dei Soleri. «L’improvvisa rivelazione soleriana si è manifestata lo scorso anno, nei mesi precedenti la mia elezione, proprio durante una funzione religiosa in Duomo, quando il mio sguardo si incentrò su una della quattro tele della cappella del Crocefisso, quella raffigurante l’Adorazione dei Magi, riconoscendo in essa qualche cosa che mi era familiare» spiega il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco. «Dopo poco, quella che era una semplice sensazione si è trasformata in una rivelazione. Quel dipinto denotava puntuali riscontri stilistici e formali con il tema analogo raffigurato in un dipinto custodito nella Chiesa di San Francesco ad Acqui Terme: opera documentata di Raffaele Angelo Soleri, fratello del più famoso Giorgio» ricorda il primo cittadino. Da qui è scaturito l’interessamento della Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali dell’alessandrino, così come quello della Diocesi e il diretto coinvolgimento del parroco del Duomo, monsignor Gianni Toriggia. E, infine, l’intendimento di inserire l’iniziativa nei programmi degli 850 anni di Alessandria. «Auguro a tutti quelli che amano la nostra città di vivere questo particolare momento come un gesto da imitare» commenta il professor Luciano Orsini, diacono e delegato vescovile per i Beni culturali ecclesiastici «perché diretto non solo alla nostra generazione ma soprattutto a quelle che verranno nel tempo, nei confronti delle quali noi abbiamo il dovere di conservare ciò che abbiamo ricevuto». Le quattro tele, una volta restaurate, potranno far comprendere meglio le dinamiche organizzative e i diversi componenti presenti all’interno della “Bottega Soleriana”. Pur appartenendo tutte a un ciclo omogeneo e quindi connesso a una medesima e coerente commissione, così come paiono suggerire le analoghe dimensioni, la coerenza iconografi ca (storie dell’Infanzia di Cristo) e le identiche cornici d’epoca, a una prima e rapida occhiata le quattro tele dipinte non sembrerebbero dimostrare una perfetta coincidenza di mano, ma parrebbero interessate da differenti livelli qualitativi e da elementi di riferimento abbastanza eterogenei. Una proposta di alto rilievo culturale, dunque, che rappresenta da una parte la correlazione con i restauri dei quattro dipinti nel Duomo; dall’altra, una ulteriore opportunità di scoperta e apprezzamento del patrimonio di Alessandria per la stessa cittadinanza e per i tanti appassionati di arte e cultura. L’Amministrazione Comunale ha anche annunciato che promuoverà una specifica mostra su Soleri.

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