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La Testa e la Pancia – Quanto sono forti veramente i Grigi?

Esaurita l’incombenza della Coppa Italia (il cui risultato sarà già ben noto a voi cari lettori, ma non a chi vi sta scrivendo in questo momento per inevitabili esigenze di stampa) è tempo per i Grigi di ripartire a testa bassa sul Campionato, o meglio, sulla talvolta spietata lotteria dei playoff . La domanda che sia la testa che la pancia, all’unisono, si ripetono in questo momento è: «quanto è forte veramente questa squadra»? Osservando la rosa dell’Alessandria, frutto non soltanto della controversa campagna acquisti condotta da Pasquale Sensibile e dai minimi interventi di ritocco di Cerri nel mese di gennaio, ma anche del lavoro dei precedenti Direttori Sportivi (in primis Magalini ma, se guardiamo a Marconi, persino di Menegatti) occorre effettuare alcune considerazioni. L’Alessandria ha una rosa di prim’ordine, che solo a leggerla fa pensare già al Campionato di Serie B, per il blasone, le qualità e la storia personale di quasi tutti i suoi interpreti ma sconta un difetto genetico frutto non solo della, come già detto controversa, campagna acquisti dell’estate scorsa ma anche di una certa bulimia di vittorie del suo Patron, Luca Di Masi, che ha cambiato Allenatore ad ogni Stagione (qualche volta più di uno a Campionato) con conseguenti giocatori di riferimento e moduli di gioco: ne è scaturita un’orchestra formata da solisti di ottima qualità, purtroppo in diverse occasioni non adeguatamente coordinati tra loro. Questa dovrà essere la grande arte di Marcolini, non tanto in un finale di regular season che non ha molto da dire, quanto in ottica play-off : saper far parlare quanto più possibile tutti gli interpreti a una sola voce. Allora saranno gli avversari a doversi preoccupare.

Silvio Bolloli

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