IL ROSARIO È LA MIA PREGHIERA PREDILETTA
«Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e profondità». Queste le parole di san Giovanni Paolo II, pronunciate il 20 ottobre 1978, una settimana dopo essere stato eletto Papa. In quel periodo, molte volte lo si vedeva recitare devotamente il Rosario nei momenti di pausa, nei suoi spostamenti nella papamobile, negli incontri più lunghi con i giovani e nelle ore di raccoglimento davanti al Santissimo Sacramento. Nelle udienze che concedeva o nelle visite che faceva, il dono che faceva più frequentemente era un Rosario. «Mai come nel Rosario il cammino di Cristo e quello di Maria appaiono uniti così profondamente. Maria vive soltanto in Cristo e in funzione di Cristo». Giovanni Paolo II scrisse l’enciclica “Redemptoris Mater” e la lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”. Il Papa vi aggiunse un nuovo insieme di cinque misteri: essi formano la quarta parte del Rosario e ricevettero il titolo di “Misteri Luminosi” o “Misteri della Luce”. Giovanni Paolo II nella lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae” scrisse: «Ho sentito il bisogno di sviluppare una riflessione sul Rosario, quasi a coronamento mariano della stessa Lettera apostolica, per esortare alla contemplazione del volto di Cristo in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima. Recitare il Rosario, infatti, non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo. A dare maggiore rilevanza a questo invito, […] desidero che questa preghiera nel corso dell’anno venga particolarmente proposta e valorizzata nelle varie comunità cristiane. Proclamo, pertanto, l’anno che va dall’ottobre di quest’anno all’ottobre del 2003 Anno del Rosario».
GIOVANNI PAOLO II E LA MADONNA DI FATIMA
La devozione del Papa Giovanni Paolo II a Nostra Signora di Fatima è scaturita sin dall’infanzia. Il 13 maggio 1981 si festeggiavano i 64 anni della prima apparizione di Nostra Signora nella Cova da Iria. Si festeggiava anche il cinquantenario della Consacrazione del Portogallo all’Immacolato Cuore di Maria, e l’episcopato portoghese aveva deciso che in quel giorno sarebbe stata rinnovata la consacrazione. Per l’occasione Giovanni Paolo II aveva inviato un telegramma in cui affermava di considerarsi presente alla cerimonia. Il Cardinale D. Antonio Ribeiro lesse il testo della consacrazione e la preghiera per le intenzioni del Papa. Proprio quel pomeriggio arrivò la notizia dell’attentato contro Giovanni Paolo II. Da quel momento, nel Santuario di Fatima le autorità ecclesiastiche e i pellegrini si unirono in preghiera per il Papa. «Non potevamo lasciar morire il Santo Padre. Grazie alla protezione di Nostra Signora, Consolatrice degli Afflitti, Salute degli Infermi, Madre della Santa Speranza, il Papa non è morto» disse il Vescovo di Leiria, un anno dopo. Alcuni momenti sono significativi e mostrano questa sintonia con il messaggio di Fatima: il 13 maggio 1982, primo pellegrinaggio del Papa al Santuario di Fatima; la consacrazione del mondo all’Immacolato Cuore di Maria, in Piazza San Pietro, alla presenza della statua di Nostra Signora di Fatima il 25 marzo 1984; il viaggio apostolico, nel decimo anniversario dell’attentato, il 13 maggio 1991; il terzo viaggio il 13 maggio 2000, con la beatificazione dei pastorelli Francesco e Giacinta a Fatima, l’annuncio della terza parte del segreto del 1917 e la sua rivelazione completa il 20 giugno dello stesso anno. E infine la nuova visita della Statua di Nostra Signora di Fatima in Piazza San Pietro, l’8 ottobre 2000, quando Giovanni Paolo II consacrò alla Madonna il nuovo millennio, alla presenza dei vescovi di tutto il mondo. In allocuzioni e altri documenti ufficiali del suo pontificato, Giovanni Paolo II si riferisce a Nostra Signora di Fatima in 110 occasioni diverse.