Il Concilio di Trento ha fatto per la Chiesa molto più di quanto non avessero fatto i vari Concili precedenti, dando alla stessa Chiesa un ordinamento che avrebbe retto di fatto fino al Vaticano II. E fra quanto decise, vi fu anche l’istituzione dei seminari. Ma quando si vedono gli archivi, ci si accorge che quasi tutti i vescovi istituirono i seminari, che poi furono costretti a chiudere per mancanza di risorse e di professori. Quando poi, circa un secolo dopo, i vescovi comunicano a Roma di avere istituito il seminario, viene da chiedersi chi mente: il vescovo del secondo Cinquecento, che comunica a Roma di avere istituito il seminario, o quello di un secolo dopo? La storia ci dice che dicono la verità tutt’e due: il primo lo istituì, e quasi subito lo chiuse. Il secondo provvide a una seconda istituzione. La situazione del clero, prima di Trento, era disperata: e altrettanto quella dei vescovi, la maggior parte dei quali viveva alla corte dei re. La cosa più interessante era la diversa situazione di chi entrava in seminario e di chi si preparava al sacerdozio da alunno esterno. Qualunque cosa dicano gli storici che fanno dell’apologia la guida che li ispira, fu Pio X (1903-1914) che decise che per diventare preti bisognava fare almeno quattro anni in seminario. Ancora nel secondo Ottocento, i chierici esterni erano più numerosi degli interni, e il primo che pubblicò un regolamento per i chierici esterni fu il futuro Leone XIII (1878-1903), quando era arcivescovo di Perugia. La formazione del clero continuava secondo i metodi tradizionali: vi erano le scuole cattedrali, ma soprattutto era un prete che presentava al vescovo il candidato, e il vescovo lo ordinava. Ma quel candidato viveva in famiglia, e spesso non era molto preparato per diventare prete. Il Concilio di Trento aveva di fatto istituito i seminari, e molti sarebbero stati fondati: ma continuando a seguire i propri metodi, soprattutto in Germania, dove il seminario era il luogo di vita dei seminaristi, che però frequentavano le facoltà teologiche nelle università di Stato. Proprio in Germania aveva avuto luogo la riforma luterana, e Sant’Ignazio aveva aperto a Roma il collegio tedesco per formare dei preti con spirito romano perché lo portassero nel loro paese, creando così delle comunità che potessero opporsi al dilagante luteranesimo. Oggi la situazione è completamente cambiata, per carenza di vocazioni.
Maurilio Guasco