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Borsalino: ora il marchio è libero

Un’altra notizia positiva per lo storico cappellificio della Borsalino. I curatori fallimentari, Stefano Ambrosini e Paola Barisone, hanno concesso il dissequestro alla Haeres Equita, la società italo-svizzera che ha comprato l’estate scorsa l’azienda di Alessandria e che da tre anni la gestisce in affitto. Dopo mesi di trattativa, quindi, la procura di Alessandria revoca il sequestro del marchio, portando una schiarita in tutta la città. Saranno settimane molto importanti per l’azienda fondata dai fratelli Giuseppe e Lazzaro nel 1857: probabilmente giovedì 12 luglio si terrà l’asta competitiva per vendere lo stabilimento nell’alessandrino, i macchinari e altri attivi come i negozi, e soddisfare i creditori col ricavato. In quest’asta con molta probabilità parteciperà anche la società guidata da Philippe Camperio. Questa soluzione dovrebbe portare una ventata di ottimismo nella comunità alessandrina, che da sempre ha voluto salvaguardare il marchio della Borsalino, la continuità aziendale e il lavoro dei 140 dipendenti a tempo pieno. Che, nonostante le grandi difficoltà, nel 2017 hanno dato delle grandi risposte “sul campo” realizzando un fatturato di 17 milioni e una produzione in netta crescita.

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