Da quando sono “entrato” nel mondo della comunicazione cerco di stare molto attento alla coerenza e agli effetti che quanto viene divulgato può avere sui lettori.
Questa settimana mi ha molto colpito la notizia della vincita di 500.000 euro da parte di un alessandrino in una tabaccheria della città.
La notizia di per sé può far scaturire due reazioni, invidia e felicità. Due sentimenti che come sappiamo bene smuovono la nostra umanità e che in qualche modo permettono ai giornali di dare una notizia che si possa poi discutere al bar con gli amici o a casa con i parenti. La classica notizia che “tutti vogliono sentire”.
C’è però un terzo elemento, che forse sfugge nella corsa contro il tempo di chi è costretto a raccontare sempre qualcosa di nuovo, che è il mio cruccio di questi giorni: è eticamente corretto dare spazio a questa notizia, in un periodo storico nel quale gli italini spendono 15 miliardi e 800 milioni di euro (la spesa complessiva delle due principali tipologie di gioco lecito in Italia, dal primo gennaio 2016 al 30 giugno 2017) nel gioco?
È giusto mettere in mostra nei periodici locali la gioia di una vincita senza raccontare la sofferenza delle storie di chi grazie al gioco (legale) perde ogni giorno migliaia di euro o finisce sul lastrico?
È giusto esaltare la vittoria di una sola persona davanti a milioni di sconfitte? Non ho risposta a queste domande, ma il rischio è che si faccia una comunicazione di slogan.
Enzo Governale
@cipEnzo