La nostra Pastorale giovanile questa estate si è messa in cammino, tramite varie tappe, verso l’incontro con papa Francesco di sabato 11 agosto al Circo Massimo di Roma. Ne parliamo con Carlotta Testa, responsabile diocesana della Pastorale giovanile e vocazionale.
Carlotta, come è stata l’estate della Pastorale giovanile?
«Come diocesi abbiamo iniziato le esperienze estive con un cammino a fine luglio da Alessandria a Sarzana, sull’alta via dei monti liguri. Da alcuni anni il servizio diocesano di Pastorale giovanile propone un pellegrinaggio a piedi insieme con monsignor Gallese. Dunque, per noi non è stato difficile accogliere l’invito dell’ufficio nazionale di Pg a mettersi in cammino verso Roma. Sono stati 11 giorni caldi e faticosi, ma altrettanto profondi e arricchenti. Dopo questo primo step, con un gruppo ancora più allargato di giovani della diocesi ci siamo recati a Torino per l’evento organizzato dalla Consulta piemontese di Pastorale giovanile. Qui alla Reggia di Venaria abbiamo incontrato i giovani provenienti da tutta la regione e successivamente abbiamo camminato verso Torino, dove abbiamo vissuto la straordinaria opportunità di venerazione della Sindone. Dopo aver pregato alla Sindone, la stessa notte siamo partiti alla volta di Roma, dove i giovani di tutta Italia si sono ritrovati al Circo Massimo per la veglia con il Santo Padre. Il 12 agosto, infine, abbiamo partecipato alla Santa Messa in piazza San Pietro presieduta dal cardinal Bassetti e seguita dal saluto e dalla riflessione del Santo Padre».
Cosa ti ha colpito di più?
«Mi ha colpito in modo particolare la disponibilità di migliaia di giovani a mettersi in cammino nello stile umile e semplice del pellegrino; mi ha lasciata stupefatta la disponibilità e apertura con cui hanno accolto le evidenti fatiche e scomodità dell’esperienza proposta, senza lasciare che rovinassero l’atmosfera di festa e di condivisione. Mi ha colpito molto anche la capacità dei giovani di porsi con cuore aperto di fronte ai momenti di riflessione e di preghiera. Credo che l’evento, al di là dell’emozione vissuta, racconti di una generazione che cerca il Bene. Ecco perché le parole conclusive di papa Francesco, “è bene non fare il male, ma è male non fare il bene”, ci hanno così colpiti».
Dentro al progetto pastorale, come si colloca questo evento?
«Come Pastorale giovanile della diocesi abbiamo vissuto quest’esperienze estive in preparazione al prossimo Sinodo dei vescovi sul tema “I giovani, la Fede e il Discernimento vocazionale”. A questo punto riprendiamo il nostro cammino ordinario, attendendo anche i pronunciamenti provenienti dall’incontro dei vescovi. Dall’esperienza estiva ritorniamo con il desiderio forte di mettere il monito di papa Francesco, che ho citato, al centro dell’attenzione del nostro servizio. Proprio per questo, l’ufficio diocesano cercherà di proseguire con le proposte di formazione, con gli incontri con le realtà giovanili della diocesi e con l’attenzione ai bisogni del nostro territorio».
Alessandro Venticinque