Dopo la prima vittoria contro la Juventus Under 23 ad Alessandria era scoppiata l’euforia, perché andare a battere una formazione con addosso i colori bianconeri che, per una specie di strano scherzo del destino, gioca a casa in casa tua e che con i fratelli maggiori sta insegnando a giocare al calcio al mondo, riserva sempre una suggestione molto particolare. Se poi aggiungiamo il fatto che all’Alessandria è toccato il singolarissimo privilegio di tenere a battesimo la prima formazione B di una squadra di Serie A impegnata in un Campionato professionistico italiano, e al mitico Moccagatta di fare da cornice a questo evento assolutamente unico e inedito nella storia pedatoria nostrana, ce n’è abbastanza per dire che il Vecchio Orso un’altra unghiatina alla storia l’ha data. A questo punto, quando i più incoscienti gridavano già al miracolo (certo, perché i veri intenditori di calcio, in situazioni del genere, consigliano sempre la calma e la pazienza), ecco che è arrivata la doccia fredda dei tre goal incassati in casa dalla formazione B (non ce ne vogliano gli emiliani) del Piacenza, e si badi bene, neppure la squadra che porta il nome della città ma quell’altra, pur di antica fondazione, che ci mette davanti il prefisso “Pro”. Quali conclusioni trarre? Juventus Under 23 scarsissima? Grigi non del tutto all’altezza della situazione? Pro Piacenza da Serie B? Forse nessuna di queste cose: la realtà, assai più semplice, è che l’Alessandria è una formazione di giovani con poca esperienza, ancora alle prese con grossi problemi di amalgama e con la necessità di prendere le misure ad avversari più esperti e ben più a proprio agio in una categoria del tutto particolare quale è quella della Serie C (i giovanotti della Juventus lo hanno già imparato a proprie spese). In verità, è che l’Alessandria di quest’anno – squadra né di brocchi né di fenomeni – dovrà rimboccarsi le maniche a ogni partita e che dovrà essere sapientemente compattata da un allenatore che, a sua volta, dovrà ancora macinare esperienza, e forse qualche amara delusione prima di poter contrastare al meglio le mosse dei colleghi più scafati. Attendiamo le prossime partite e per il momento diciamo solo: «Forza Grigi!».
Silvio Bolloli