Care lettrici, cari lettori, il 9 gennaio 1879, “solo” 140 anni fa, nasceva il nostro settimanale. O meglio, nasceva “Verità e Fede”, che diventerà “Voce” diversi anni dopo. Come spiega Ezio Gabutti nel libro che abbiamo pubblicato nel 2009 per i 130 anni del settimanale, gli inizi del primo giornale della diocesi di Alessandria non furono affatto semplici. La stampa locale, fortemente anticlericale, accolse la novità editoriale con parole di sufficienza e, in certi casi, anche di scherno. L’epiteto più garbato fu quello di “giornale pretino”, e i lettori di “Verità e Fede” furono bollati come “Dame di Maria e i picchiapetti”. Ma il direttore di allora, don Giuseppe Prelli, tirò dritto per la sua strada in obbedienza al mandato affidatogli dal vescovo di Alessandria, monsignor Pietro Giocondo Salvaj: spronare i cattolici, come racconta Gabutti, “a superare un atteggiamento colpevolmente passivo per professare apertamente – e pubblicamente – la loro fede”. E oggi, 140 anni dopo, quale può essere il compito di un settimanale diocesano, alla luce dei tempi che stiamo vivendo? Come ci ricorda papa Francesco, le sfide per la Chiesa sono impegnative e diverse da quelle che pensavamo di dover affrontare: “Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere” (Incontro con i rappresentanti del V Convegno nazionale della Chiesa italiana, Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze, 10 novembre 2015). Questo mi sembra essere la sfida del 2019 di Voce. Continuate a sostenerci, cari lettori, perché affrontarla insieme è più bello. Buon 2019 a tutti!
Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it