Ci ha lasciati in silenzio, come parte del suo carattere discreto, Maria Borasi Fogliato della Comunità Madonna del Sufffagio, della San Vincenzo, del Cif, dell’Avulss e di tanti altri impegni che vedevano il volontariato in prima persona, in prima linea. La sua fede nitida nutrita ogni giorno dalla Parola che si traduceva in gesti concreti, dall’Eucarestia che serviva da alimento a quel bisogno dell’intimo che solo persone speciali come lei avvertono quale domanda incessante ad ogni risveglio. A me, giovane amica (la tua definizione), hai detto molte volte che il Signore dispone i tempi del nascere e del morire come a volermi preparare al tuo distacco. Da qualche anno non partecipavi più alle riunioni Cif ma desideravi essere aderente sottoscrivendo la quota di adesione e volendo essere informata di ogni evento promosso e realizzato. Anche con l’Azione Cattolica ti comportavi allo stesso modo e credo anche con la San Vincenzo… Provasti una gioia tangibile quando ti dissi che ero stata annoverata tra i Ministri straordinari della Comunione per la nostra Parrocchia e, alla scomparsa del tuo amato Dino, avevi voluto donarmi – quale ricordo – il suo contenitore di particole per portare la Comunione a domicilio. I nostri ultimi incontri erano proprio finalizzati a questo: oltre alla gioia di scambiare “quattro chiacchiere”, il momento di preghiera e la Comunione, ricordando il tuo Dino. Anche le tue telefonate ultimamente si erano diradate quasi a comunicarmi un senso di stanchezza, di forze che venivano meno. I contatti (con me ed il Cif) sostituiti da messaggi e whatsapp da parte di tua figlia… Certo, mi mancavano le tue telefonate che si chiudevano immancabilmente con “un bel bacione” a te, alla mamma e ad Ago. Alle tue esequie, prima dell’inizio della celebrazione, ho letto uno scritto che tratteggiava la tua persona ed i tuoi tanti impegni nel volontariato alessandrino. Uno scritto del 1991 quando monsignor Luigi Riccardi – allora direttore della Voce alessandrina, in occasione dell’8 marzo, Giornata della Donna, volle arricchire il settimanale diocesano con un inserto dal titolo: “Profili di Donne”. Tra le molte alessandrine che intervistai, inclusi Maria.
Ecco un estratto dell’articolo: «Se dovessimo dare i lineamenti alla carità, un sorriso alla condivisione ed uno sguardo alla solidarietà, useremmo il viso di Maria. […] È nata a Piovera nel ’28 e dalla sua famiglia ha ricevuto tanto amore ed un’educazione improntata ai valori di una religiosità semplice ma grandissima. Ha conosciuto Dino, suo marito, ad un convegno di Azione Cattolica e lui, già vincenziano, non ha faticato a trasmetterle i principi caritatevoli. della Conferenza preferendo alle passeggiate domenicali da fidanzati le visite alle persone sole. Dopo il matrimonio ha iniziato così ad essere segretaria del Consiglio Centrale della Conferenza San Vincenzo che al tempo organizzava un’attività di assistenza fatta anche di indumenti, viveri, medicinali. Unitamente a questa segreteria conduceva anche quella del Cif impegnato nella gestione di colonie e doposcuola. Lasciate le due segreterie dal punto di vista dell’impegno attivo giornaliero, ha scelto di essere volontaria in modo diretto entrando alla San Vincenzo quale consorella. […] Da qualche anno l’impegno maggiore: la Presidenza del Consiglio Centrale che raggruppa tutte le conferenze maschili e femminili. Non per questo ha diminuito i suoi impegni, anzi stata tra le prime ad accorrere per il servizio detto di pre-scuola. per quelle mamme che avendo l’inizio dell’orario di lavoro antecedente l’inizio delle lezioni debbono lasciare i loro figli presso la struttura scolastica anche un’ora prima. […] Partecipa attivamente al Cif perché — dice — mi dà una formazione culturale necessaria per meglio operare poiché assistenza oggi è anche rapporto con le istituzioni, conoscenza di leggi regionali, partecipazione ad organi collegiali». Infine è, da molti anni, ministro straordinario dell’eucarestia, per lei la gioia più grande. “Non solo porto Gesù a chi è infermo ma allaccio stretti legami di amicizia che fanno ricca la mia vita ed io cerco di trasmettere magari non sempre riuscendo, tutto l’amore che ho per gli altri” […]».
Al termine della lettura, con la commozione che mi serrava la gola, ho aggiunto che ti pensavo intenta a riprendere con Dino quel cammino interrotto qui, in quella dimensione di luce che non conosce tramonto.
Rosa Mazzarello Fenu