“Una hirundo non facit ver” – versione latina dell’odierno “una rondine non fa primavera” – è in realtà espressione di un detto ancora più antico, riconducibile all’etica Nicomachea di Aristotele e ripreso nella raccolta degli Adagia di Erasmo: questo giusto per comprendere quanto un proverbio entrato di fatto nel gergo quotidiano possa in realtà avere antiche e nobilissime radici. Anche per l’Alessandria è tempo di rondini e, forse, di primavera, specie dopo che i Grigi sono riusciti a vincere la prima partita casalinga della stagione a quasi sette mesi dall’inizio del campionato.
Il successo collezionato sabato scorso contro la Pistoiese, seppure ottenuto al cospetto di una delle poche formazioni del campionato ad avere un passo ancora più scadente di quello dei Grigi, è stato tuttavia di grandissimo valore non solo perché ha regalato alla squadra di Luca Di Masi i primi tre punti di casa della stagione (già, perché, come più volte è stato ricordato dai vari commentatori, la prima vittoria contro la Juventus Under 23, sebbene ottenuta al Moccagatta, aveva in realtà valenza di successo corsaro) ma soprattutto perché maturato al termine di una prestazione veramente convincente. L’Alessandria ha creato almeno cinque occasioni da rete sia nel primo che nel secondo tempo, ne ha realizzata una sola ma avrebbe potuto farne comodamente tre, ha battuto dalla bandierina dieci volte (a fronte di due sole degli avversari toscani) e non ha mai corso un autentico pericolo: detto in altre parole, se si eccettua il dispiacere per talune ammonizioni e l’espulsione di Panizzi, l’Alessandria ha dominato in lungo e in largo legittimando una vittoria che è arrivata con il minimo vantaggio possibile, quello, di misura, di una sola rete.
Ovvio che, al cospetto di una simile prestazione, che ha strappato gli applausi del pubblico di casa (il quale si è dunque confermato di grande obiettività e sportività e pronto ad incitare al momento giusto ed alle giuste condizioni), l’entusiasmo è salito alle stelle e qualcuno ha iniziato addirittura a parlare di play-off , a onor del vero non così distanti. La rondine quindi è arrivata, ha portato bel gioco, qualità e saggezza nella gestione della partita ma, adesso, ci si pone l’interrogativo: è giunta la primavera? In buona sostanza, il sole della vittoria è stato splendente ed il pubblico grigiofilo se l’è goduto tutta ma ora è compito di mister Colombo, e dei suoi uomini, dimostrare che anche la stagione invernale è stata lasciata alle spalle e che questa squadra potrà volare forse più di quanto non ci si aspetti.
Silvio Bolloli