Come ogni anno a San Giovannino si celebrano con particolare solennità il Giovedì e il Venerdì Santo, che costituiscono insieme con la festa di Santa Lucia, le uniche tradizioni religiose della città, esclusion fatta di quelle relative ai Santi Patroni. Ne parliamo con Roberto Piccinini, priore della Confraternita del Ss. Crocifisso di San Giovannino: «La Confraternita, come si può ben comprendere dalla sua stessa intitolazione, tradizionalmente dedica un particolare culto e devozione alla Passione e Morte di N. S. Gesù Cristo. Anche quest’anno allestirà nella Chiesa di cui è titolare, San Giovannino, in corso Roma, dal pomeriggio del Giovedì Santo 18 aprile fino alla sera del Venerdì Santo 19 aprile, il cosiddetto Santo Sepolcro».
Qual è la sua particolarità?
«Il S. Sepolcro di S. Giovannino per la disposizione di piante verdi pensili dalla parte superiore dell’altare maggiore fino al grande artistico gruppo ligneo che raffigura la Crocifissione, ricorda in modo diretto e concreto il Calvario. Ogni anno viene visitato da centinaia di alessandrini che così rinnovano una delle più antiche tradizioni religiose della Città che risale al XVIII secolo».
L’elemento principale?
«L’elemento centrale del S. Sepolcro, come tutti ricordano, è il gruppo, collocato sopra l’altare superiore, che raffigura la scena della Crocifissione, con il grande Crocifisso, la Madonna Addolorata svenuta, S. Giovanni apostolo ed evangelista e S. Maria Maddalena».
Il calendario cosa prevede?
«Le funzioni liturgiche della Settimana Santa si svolgeranno come ogni anno, il Giovedì Santo (18 aprile), alle ore 16 sarà celebrata la S. Messa in Cœna Domini. Domani, Venerdì Santo (19 aprile) con inizio alle ore 14.45 (nella ora in cui Cristo morì) avrà luogo la Celebrazione della Passione del Signore».
Che ha una particolarità…
«Infatti, al termine della celebrazione sarà esposta la reliquia della S. Croce che la Confraternita conserva da quasi 300 anni. Essa è conservata in un reliquiario settecentesco che presenta una particolarità. Alle base, protetta da una serratura, vi è una cavità che contiene la «autentica» della reliquia. È una dichiarazione del 7 aprile 1774 rilasciata all’allora Priore della Confraternita il medico Giacomo Francesco Ferrari, dall’arcivescovo Orazio Demattei (Canonico della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma) che attesta che tale reliquia è stata estratta dall’altra «insigne» cioè più grande, esistente nella stessa Basilica romana. Va ricordato che in quella Basilica è custodito il corpo di S. Pio V, nostro conterraneo di Bosco Marengo, e compatrono della Città e della Diocesi. Il documento porta le firme autografe dei vescovi di Alessandria monsignor Giuseppe Tommaso de Rossi e Alessandro d’Angennes che rispettivamente nel 1782 e 1829 ne autorizzavano il culto pubblico».
E per il Sabato Santo?
«Il Santo Santo, 20 aprile, durante tutto il giorno, sarà esposto alla venerazione dei fedeli il Cristo deposto».
A proposito del Cristo deposto, Venerdì Santo è prevista a San Giovannino la conclusione della processione dalla Cattedrale.
«Sì, è una tappa significativa delle celebrazioni diocesane che ci vede coinvolti direttamente. Al termine dell’azione liturgica che inizia alle 21 in Cattedrale, il “Cristo deposto” verrà portato a San Giovannino in processione. Passerà per il centro della città con diverse soste animate dalla preghiera e dalle riflessioni di diversi gruppi di giovani. Il tutto si concluderà a San Giovannino verso le ore 24 con la recita della Compieta».
Quando troveremo aperta San Giovannino?
«La Chiesa rimarrà aperta il 18 aprile, Giovedì Santo ininterrottamente fino alle 23.30; il 19 aprile, Venerdì Santo ininterrottamente dalle 7.15 fino alle 23.30; il 20 aprile, Sabato Santo ininterrottamente dalle 7.15 alle 20: per l’omaggio al Cristo deposto».
Alessandro Venticinque