Ci sono partite che viste da fuori sembra quasi impossibile che possano essere male interpretate. Neanche perse, perché il risultato può dipendere da tanti fattori, fortuna o sfortuna comprese, e ovviamente dalla prestazione dell’avversario. Quello che resta poco comprensibile è invece la mancanza di grinta, carattere, voglia di provare in una stagione come questa, in cui si sarebbe potuto restare in corsa fino alla fine per un obiettivo dato per perso e ritrovato grazie alla vittoria a Novara. Invece i Grigi, con la Pro Patria, falliscono l’ennesimo test di maturità, pur giocando in casa e contro una squadra con parecchi titolari in panchina.
«Sembrava che avessero più motivazioni loro di noi», l’amara sintesi di mister Colombo. Il risultato alla fine lo decidono i gol di Fietta e Gucci, con il rigore di Santini a illudere per il momentaneo 1-1, ma è la prestazione a non ammettere scuse. «Questa squadra ha delle difficoltà a diventare grande, e quando deve fare il salto di qualità lo fallisce. Le “alternative” della Pro ci hanno messo in difficoltà: mi aspettavo un atteggiamento diverso, perché si può giocare bene o male ma l’impatto sulla gara deve essere diverso. Noi, al contrario, non ci siamo svegliati neanche quando ci hanno dato gli schiaffi e non abbiamo provato ad accorciare le distanze da chi ci precedeva in classifica».
Già, perché il Pontedera avrebbe anche pareggiato (0-0 a Pisa), ma ogni passo falso degli altri resta inutile se non si è in grado, mai, di approfittarne. Restano 180 minuti per chiudere un’annata incolore, partita senza sapere se si sarebbe stati «da terzo o quattordicesimo posto» e che alla fine dice che l’Alessandria è obiettivamente – e tristemente – più vicina alla seconda ipotesi, con appena 39 punti, sette sconfitte casalinghe e una salvezza per fortuna facilitata dalle penalizzazioni “monstre” di Cuneo e Lucchese. Insomma, 180 minuti per dimostrare di «essere professionali fino alla fine e portare a termine la stagione in modo degno», per usare le parole di Colombo. Si parte sabato, con l’ultima trasferta, proprio in casa del Pontedera: allo stadio Mannucci fischio di inizio alle 16.30.
Marina Feola