SPECIALE ASSEMBLEA DIOCESANA
Un nuovo strumento per la condivisione
Don Mauro, che cosa avete pensato per questa Assemblea diocesana?
«Tutto è cominciato in una delle riunioni in preparazione all’Assemblea. Si cercava uno strumento che potesse essere di aiuto per una raccolta di tutta la ricchezza di dati e di racconti emersi negli anni passati. Il vescovo aveva condiviso con noi che non era stato facile sintetizzare e dare delle linee partendo dalle tante cose dette all’Assemblea. L’esperienza delle precedenti edizioni non era stata semplice perché, richiedendo una sintesi dei singoli tavoli di lavoro e all’interno di ogni ambito con più tavoli, rischiava di essere soggetta all’interpretazione personale di chi raccoglieva i dati, lasciando indietro molti aspetti importanti».
Avete pensato quindi a vere e proprie carte da gioco.
«Sì, ecco allora la necessità di uno strumento da una parte agevole e simpatico, e dall’altro capace di aiutare nella raccolta dei dati. Allora, abbiamo trovato uno strumento che è una specie di griglia di lettura a diversi livelli, che sono gli ambiti e le sfide pastorali. Ogni cosa detta e raccontata verrà raccolta secondo queste chiavi di lettura. Il tutto sembra un gioco, infatti usiamo delle carte con i quattro semi a cui ne abbiamo aggiunto uno, essendo cinque gli ambiti della vita cristiana, così come sono stati espressi dal Convegno ecclesiale di Verona del 2006».
Ma con le carte non si corre il rischio di “banalizzare”?
«Le carte, i semi e i numeri danno una visibilità materiale che ci permette di non rimanere solo sulle parole. Ed è anche uno strumento più semplice da gestire. In realtà non si gioca: ognuno è invitato a raccontare una propria esperienza di fede, singola o comunitaria, che tocca una determinata sfida pastorale in un determinato ambito».
Quindi come si “gioca”?
«Volendo raccontare la propria storia, si riconosce di conseguenza un ambito (uno dei cinque semi) e una sfida pastorale, una delle nove proposte, che è una carta da gioco con un numero da due a dieci. Per chi racconta è importante la sua storia, l’ambito e la sfida. Per chi raccoglie i dati e poi li offrirà al vescovo sarà più semplice raggrupparli in un determinato schema di lettura. A questo si aggiungono le carte-strumento: si tratta di 19 carte comuni a tutti i tavoli. Questi strumenti sono stati individuati come importanti per affrontare le sfide pastorali. Nella storia che ognuno racconterà saranno presenti uno o più di questi strumenti. Chi racconta non dovrà avere la preoccupazione di riconoscerli, perché questo sarà il compito di chi raccoglie i dati: sarà un ulteriore strumento di catalogazione dei singoli elementi di ogni racconto. A questo punto la storia che sarà raccontata viene divisa a diversi livelli con ingredienti diversi. Farei questo esempio…».
Prego.
«Un po’ come se tu raccontassi una ricetta a qualcuno. Man mano che parli chi ti ascolta raccoglie e suddivide gli elementi che gli vengono dati: gli ingredienti, i tempi di cottura e le tecniche di lavorazione. Infine, il vescovo in tempo reale riceverà tutta questa serie di dati e tenterà di rileggerli in chiave pastorale».
Alessandro Venticinque
Programma della giornata
Programma della giornata
Accoglienza ed iscrizioni – 15.30 Ciascun partecipante dovrà confermare la propria presenza al tavolo della segreteria, all’ingresso della Cattedrale.
Momento di preghiera – 16.00 Si tratta di una lectio divina guidata dal nostro vescovo, per prepararsi ai lavori dell’Assemblea. Programma della giornata
Lavoro di gruppo – 17.00 Al termine della Lectio verranno chiamati i gruppi, per recarsi al loro tavolo.
Cena – 19.00 La cena a buffet, verrà servita presso l’istituto Gagliaudo, adiacente alla Cattedrale. Alle 20 si rientra in Cattedrale.
Restituzione del Vescovo – 20.15 Dopo aver ricevuto il materiale raccolto durante i lavori nei gruppi, il nostro vescovo proverà a leggere.
Santa Messa – 21.00 Concludiamo i lavoro di questa Assemblea diocesana con la celebrazione eucaristica per la festa di Pentecoste.