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Una “Tenda” che aiuta il seme a germogliare

L’EDITORIALE DI ANDREA ANTONUCCIO

Care lettrici, cari lettori, questa settimana apriamo il nostro settimanale con la “Tenda della Misericordia”, che è stata “piantata” sabato 29 e domenica 30 dagli amici della Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali. Il responsabile, Riccardo Bussone, ci ha raccontato come ha vissuto l’esperienza di fede portata a tutta la città (anche, o forse soprattutto, agli “indifferenti”) proprio dalla “Tenda”. Non solo con le testimonianze dei singoli, significative perché portatrici di “Altro”, ma anche con la presenza: il fatto stesso di esserci, di porsi come segno nel pieno centro della nostra città, è stato un promemoria: per sé (a che cosa teniamo di più, alla fine?) e per gli altri.

Quelli che si conoscono da una vita, e con cui ci si riscopre amici facendo la “Tenda”; oppure quelli in cui ci si imbatte una sola volta, e che magari non si rivedranno mai più. Forse, chissà, un gesto, un foglietto con una frase del Vangelo, un’attenzione in più o un sorriso diverso dal solito potrebbero aver lasciato un seme. Piccolo, indifeso, ma vivo. Mi viene in mente una canzone molto semplice e bella: si intitola proprio “Il seme”, e l’ha scritta nel 1964 il mio amico Claudio Chieffo (la trovate su YouTube). Inizia così: «Il Signore ha messo un seme nella terra del mio giardino, il Signore ha messo un seme nel profondo del mio mattino». E continua: «Io vorrei che fiorisse il seme, io vorrei che nascesse il fiore, ma il tempo del germoglio lo conosce il mio Signore». Ecco, mi piace pensare che la “Tenda della Misericordia” sia come una serra che aiuta il seme della nostra vita a germogliare.

Andrea Antonuccio direttore@lavocealessandrina.it

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