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La provincia in ginocchio

Una vittima, 130 sfollati e paesi allagati. Conte in Prefettura: «Non è un problema di risorse, ma di procedure»

Sono stati giorni di allerta e paura per tutta la provincia di Alessandria. Forti piogge, allagamenti, frane, evacuazioni e danni hanno messo in ginocchio il nostro territorio. Ancora una volta la nostra provincia dovrà leccarsi le ferite e ripartire, dopo l’ennesima alluvione, dopo l’ennesima calamità naturale. Il bilancio è grave: un morto, alcuni dispersi, poi ritrovati, e molti danni. Il Bormida, nella notte di lunedì, è salito a livelli record toccando i 9,20 metri nel colmo della sua piena. Proprio per precauzione è rimasto chiuso, fino al giorno seguente, il Ponte Bormida in direzione Spinetta Marengo. E per la mattinata di martedì il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica ha ordinato la chiusura delle scuole.

Castelletto d’Orba

Tra le zone più colpite, Gavi, Novi Ligure, la Val Lemme, la Val Scrivia e in parte l’Ovadese, dove in poco più di 12 ore è caduta la pioggia attesa in circa sei mesi. Ad Arquata Scrivia nella giornata di lunedì sono caduti 369 millimetri di pioggia, mentre a Gavi 486. A Bosio 700 persone sono rimaste senz’acqua e 500 senza elettricità. Evacuate 130 persone: 80 a Castelletto d’Orba, 40 a Gavi e 10 a Casalnoceto.
Gravi danni a Novi Ligure: «L’ospedale della città è morto, – ha commentato il sindaco Gian Paolo Cabella – gli scantinati sono completamente allagati e molti pazienti sono stati spostati per precauzione». Drammatica la situazione anche a Castelletto d’Orba: «Siamo sott’acqua» ha raccontato il sindaco Mario Pesce. Le forti piogge e la fuoriuscita del rio Albara hanno spazzato via molte macchine e allagato strade e vie. Danni anche alle strade ex statali e provinciali, in particolare a Ovada, tra Gavi e Francavilla Bosio, tra Novi e Pozzolo Formigaro. Allagamenti anche nelle frazioni di Litta Parodi, San Giuliano Vecchio, San Giuliano Nuovo e Castelceriolo. Impressionante la frana che ha subito una parte di strada sulla provinciale 155 a Capriata d’Orba, in località Villa Carolina. Proprio in quella zona è stato ritrovato il corpo senza vita del 53enne Fabrizio Torre, l’autista Ncc di Sale che stava accompagnando un rappresentante inglese, rimasto illeso, a Villa Carena a Capriata. Mentre i due anziani di Mornese, che risultavano dispersi, sono stati entrambi ritrovati e soccorsi.

A Predosa il torrente Orba sta rientrando nel letto

Così commenta il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, arrivato ad Alessandria nella mattinata di martedì: «È un momento drammatico, anche per chi ha vissuto l’alluvione del ’94. Oggi, dopo 25 anni, ritorniamo in quella situazione; questo ci deve ricordare quanto è fragile il terreno del Piemonte, quanto ha bisogno di esser aiutato e sostenuto». Cirio ha poi aggiunto: «Quando conteremo i danni, oltre a far piangere il cuore, non possiamo lasciare soli sindaci e privati, abbiamo bisogno che lo Stato ci sia».

«Chiederemo lo stato di emergenza» ha commentato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, presente ad Alessandria. «I danni sono enormi, alle persone, alle aziende, ai ponti e ai Comuni. Serve un intervento economico e normativo. Dobbiamo permettere ai sindaci che vogliono pulire i fiumi di farlo senza rischiare denunce, dobbiamo togliere la burocrazia che le normative nazionali e ministeriali ci impongono. Per ora è presto per stima dei danni; il calcolo si sta facendo, ma i danni appaiono molto rilevanti» continua Borrelli.

Giuseppe Conte ad Alessandria

Nella serata di martedì è arrivato in Prefettura ad Alessandria anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per un tavolo di confronto con sindaci e istituzioni locali. «Siamo consapevoli che il nostro territorio è fragile, vulnerabile, dobbiamo intensificare questo piano, già previsto nel “Proteggi Italia”, per combattere il dissesto idrogeologico» ha spiegato Conte, aggiungendo: «Dobbiamo semplificare le procedure. Non è un problema di risorse ma di procedure».

Ma l’allerta meteo non finisce qui: forti temporali interesseranno il nostro territorio innalzando il grado d’allerta da giallo ad arancione.

Alessandro Venticinque

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