Le risposte del nostro Vescovo alle vostre domande
Sui canali social della Diocesi è iniziata la “Scuola di Preghiera in pillole”: brevi video quotidiani che accompagneranno chi vorrà intraprendere questo itinerario spirituale per quattro settimane, con un video al giorno da seguire la mattina presto. Per camminare ancor meglio insieme al Vescovo è possibile fargli delle domande: sui social o via mail a redazione@lavocealessandrina.it. Ecco le prime domande e risposte.
Eccellenza, nell’intervista a Voce dello scorso numero ha detto che «la preghiera è relazionarmi con Dio in maniera affettiva». Ma come faccio ad avere questa relazione con una persona che non si vede?
«Questa è una domanda molto importante. Le soluzioni sono due. La prima è fare finta di avere questa relazione e andare avanti, cercando di relazionarmi in maniera affettiva con Dio. La seconda è tornare al punto di base e chiedersi: ma Dio per me chi è? È una persona che ho incontrato, o no? Perché costruire una vita cristiana su una persona che non ho incontrato è un’operazione azzardata. A quel punto uno può fare la classica preghiera: “Dio, se ci sei batti un colpo”. Parafrasando, suonerebbe così: “Signore, fatti vivo nella mia vita, fa’ che io ti conosca, fa’ che io possa avere coscienza di te».
Sempre nell’intervista lei ha detto che la preghiera dovrebbe essere «l’incontro con qualcuno che mi parla»: ma dove leggo le sue risposte?
«Innanzitutto le leggo nella Parola di Dio. La Parola è il luogo per eccellenza in cui Dio mi parla. Le risposte di Dio le vedo anche dagli eventi della mia vita, nei quali il Signore a volte mi guida, mi chiama, mi conduce. Si capisce che c’è una mano che sta muovendo la mia vita, e lì leggo delle risposte… ma solo quando ho un cuore attento e pieno di fede, pronto a cogliere l’azione, l’intervento e il manifestarsi della volontà di Dio».