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Un mese per la campagna “Nastro rosa”

“Nastro rosa”

Ottobre è il mese rosa della prevenzione del cancro al seno. La campagna “Nastro rosa” ha l’obiettivo di sensibilizzare sempre di più la popolazione femminile su questo tema. È promossa dalla Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori: da 29 anni a ottobre tutte le donne sono invitate a rivolgersi agli ambulatori Lilt aderenti per ricevere informazioni e prenotare una visita senologica gratuita.

Il carcinoma della mammella è il tumore più frequente nelle donne in Italia e viene diagnosticato nell’arco della vita a una donna su 8. Sono stati 45 mila i nuovi casi nel 2020, e si stimano 12.500 decessi quest’anno secondo i dati Aiom, Airtum, Fondazione Aiom e Passi, “I numeri del cancro in Italia 2021”. Il trend è in crescita, aggravato dal ritardo delle campagne di screening a causa dell’emergenza pandemica. Grazie proprio allo screening e alla maggior consapevolezza delle donne, la maggior parte dei tumori maligni mammari è diagnosticata in fase iniziale quando il trattamento chirurgico può essere più spesso conservativo e la terapia adottata più efficace, permettendo di ottenere sopravvivenze a cinque anni molto elevate (88%).

La conoscenza dei fattori di rischio e delle abitudini sono alcune delle armi più importanti per combattere questa malattia. Enti e associazioni in tutta Italia hanno perciò organizzato eventi di informazione e di sostegno alla ricerca e alla diagnosi. La Lilt spinge perché le ragazze giovani imparino ed effettuino mensilmente l’autopalpazione del seno, sulla divulgazione dell’importanza della vaccinazione (anche per i ragazzi) contro l’infezione da Hpv e, in generale, sulla conoscenza della patologia. A partire da quelli che sono i suoi fattori di rischio non modificabili, come l’età (dato che la probabilità di sviluppare il tumore del seno aumenta con l’aumentare dell’età e il 50% delle diagnosi riguarda donne under-55), la familiarità e la presenza di alcune specifiche mutazioni genetiche (come BRCa1 e BRCa2) che se ereditate possono aumentare il rischio.

Senza tralasciare gli elementi dannosi della nostra vita su cui invece possiamo intervenire come l’obesità, una scarsa attività fisica e un’alimentazione poco equilibrata con poca frutta e verdura, un abuso di alcol e di fumo di sigaretta. La visita senologica è un esame completo del seno, del tutto indolore ed eseguito senza l’impiego di strumentazioni, effettuato da un medico senologo. L’obiettivo è individuare o escludere la presenza di una patologia che interessa il seno. Nella prima parte della visita il medico sottopone diverse domande alla paziente con l’obiettivo di raccogliere quante più informazioni possibili sulla sua storia clinica e sulle sue abitudini. Nella seconda parte della visita si procede con l’esame clinico propriamente detto, che si basa sull’osservazione e la palpazione accurata di entrambe le mammelle. Inoltre il medico può fornire indicazioni su come effettuare una corretta autoanalisi del seno, per controllare regolarmente in autonomia eventuali cambiamenti. In base alle rilevazioni effettuate nel corso della visita lo specialista potrà stilare una diagnosi, ed eventualmente richiedere la sottoposizione della paziente ad altri esami per ulteriori approfondimenti, tra cui l’ecografia mammaria e la mammografia.

L’attività di screening che la Campagna vuole promuovere è un programma di esami diagnostici precoci cui si accede dopo una mammografia, ovvero un esame radiologico della mammella. Se il risultato di una mammografia è positivo non significa che la neoplasia è già presente nell’organismo ma che ci sono degli indizi che meritano un approfondimento diagnostico. In Italia lo screening per il tumore al seno è gratuito per tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, che è la fascia di maggior rischio e prevede la possibilità di sottoporsi a una mammografia ogni due anni. Un’importante novità di ottobre 2021 è la gratuità dei test genomici per il tumore al seno ufficializzata nei mesi scorsi dal ministro della Salute Roberto Speranza. Conoscere la specificità delle mutazioni di ciascun singolo tumore è decisivo perché, nel caso di un tumore al seno che trova crescita nello stimolo ormonale, le terapie ormonali sono il primo approccio terapeutico a cui spesso viene associata anche la chemioterapia. Conoscere in anticipo se effettivamente il tumore di una paziente possa effettivamente rispondere a una chemioterapia può essere decisivo. E come lo si scopre? Proprio attraverso i test genomici. Il 19 ottobre è la data simbolo della prevenzione al tumore al seno: su iniziativa dell’Organizzazione mondiale della sanità, è diventata la Giornata internazionale contro il cancro al seno.

Fonti: Lilt, Ministero della Salute, Airc, dati Aiom, Airtum, Fondazione Aiom e Passi, “I numeri del cancro in Italia 2021”

Marco Lovisolo

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