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In ricordo di Madre Clelia Merloni

Fondatrice delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù

Sono già passati quattro anni da quel 3 novembre 2018, giorno di grazia e di gaudio per tutte le Apostole del Sacro Cuore di Gesù e per tutti coloro che conoscono la nostra fondatrice: Madre Clelia Merloni finalmente era stata insignita del titolo di Beata dall’autorità della Chiesa cattolica. Durante questo periodo non c’è stato giorno in cui qualcuno non abbia bussato al civico 38 di via Germano Sommeiller a Roma, sede della Curia Generalizia delle Apostole del S. Cuore di Gesù, per poter pregare davanti alle spoglie mortali della neo Beata. Non ha importanza se il saluto è breve o la sosta si prolunga e poi il cuore si volge al Santissimo Sacramento per ringraziare di questo dono.
Importante è che, ancor oggi, come tanti anni fa, quando ella era ancora in vita, chi le si avvicinava rimaneva toccato nell’intimo dalla sua bontà, dalla sua dolcezza, dal suo amore appassionato per il Cuore di Gesù e desiderava ritornare da lei per respirare e restare contagiato dalla sua santità.


Non solo Roma, dove ella visse gli ultimi due anni della sua vita terrena, è la meta dei fan della Beata Clelia Merloni; la città di Alessandria vanta il privilegio di aver avuto la Beata come cittadina alessandrina per ben dodici anni e custodisce il luogo della sua dimora come scrigno prezioso della sua conformazione al Cuore di Gesù.
Infatti la Beata qui visse gli anni della sua più intensa maturazione come donna del perdono, donna del cuore, apostola dell’amore. La Beata Clelia ha sempre accolto tutti e così continua a fare ancora: nessuno torna a casa senza portare con sé un messaggio o un invito a guardare in alto, a fidarsi di Chi non abbandona mai, a scaldarsi a quel raggio di tenerezza del Cuore di Cristo, rivelatore del Cuore di Dio.Tante sono le testimonianze che giungono attraverso lettere da ogni parte del mondo: raccontano di grazie ricevute per sua intercessione, di eventi miracolosi, di ostacoli superati per aver invocato il suo aiuto, di continuo accompagnamento nella vita quotidiana. Anche nella nostra città, nella chiesa dei Santi Sebastiano e Dalmazzo, l’altare su cui è esposta una sua reliquia è meta quotidiana di pellegrinaggio e di venerazione. Siano rese grazie a Dio per aver donato alla Chiesa questa grande e umile donna innamorata di Dio e caritatevole verso tutti.

M. M.

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