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Messa di Pasqua all’Hospice Il Gelso

Alessandria

Martedì 4 aprile alle ore 16, all’Hospice “Il Gelso” (via San Pio V 41, ad Alessandria) verrà celebrata la Santa Messa di Pasqua per gli operatori e volontari dell’associazione Fulvio Minetti, ma anche malati e parenti della struttura. «All’Hospice abbiamo sempre celebrato Messa per Natale e Pasqua. Gli ammalati raramente possono partecipare, ma è fondamentale che venga celebrata la Messa per tutti coloro che ci hanno preceduto e per chi deve avere la forza di accettare situazioni drammatiche. A Natale è venuto il vescovo Guido: noi eravamo contenti e lui più contento di noi (sorride). Adesso celebrerà il Vicario generale, monsignor Gianni Toriggia. A questo proposito posso dire che tutti coloro che collaborano nelle celebrazioni in Cattedrale hanno preso a cuore l’Hospice e si sono affezionati a questa realtà».

Lo racconta don Mario Cesario (nella prima foto in alto), cappellano dell’Hospice. Ad accompagnare la Messa ci sarà il Coro “Alpini Valtanaro”: «Ah, sono sempre stati eccezionali. A loro basta chiedere, e sono subito disponibili. Si sono affezionati a questa struttura e rispondono sempre “presente”: cantando e stando vicino alle persone» prosegue don Mario. Che poi conclude con un augurio pasquale per l’Hospice: «A Natale, in uno dei registri dove i parenti possono scrivere dei propri pensieri, ho letto: “Bisogna sempre seminare”. Io aggiungo: seminare la disponibilità, anche con un sorriso. Disponibilità fisica, psicologica e religiosa. Il desiderio mio e di chi opera in questo settore è far sentire a chi soffre, in questo particolare momento di fine vita, che noi ci siamo .E che il nostro cuore è vicino al loro».

Abbiamo voluto conoscere più da vicino il Coro “Alpini Valtanaro”. A parlare sono il generale Giorgio Barletta (nella foto a sinistra), presidente del Coro, e Claudio Vicini (nella foto a destra), corista. Barletta, 87 anni a luglio, tra le sue tante esperienze con gli Alpini, nel 1976 ha svolto il suo servizio anche nella Brigata Alpina “Julia”, portando soccorso dopo il terremoto del Friuli.

Quando nasce il Coro “Alpini Valtanaro”?
Barletta: «Il coro è stato costituito ufficialmente nell’ottobre del 1997. Con gli anni ci siamo ingranditi e, attualmente, siamo l’unico coro della sezione di Alessandria».

Quanti siete e quante volte vi esibite?
Vicini: «Siamo in 27, di ogni età: partiamo dai 25 anni fino ai 93 di Romano Vassallo, il nostro decano, della Brigata alpina Tridentina. Ma il coro non è costituito solamente da Alpini: alcuni non hanno fatto il servizio militare o altri non lo hanno fatto negli Alpini. Tutti però condividono le idee di dedizione verso il prossimo, volontariato e amor patrio. Siamo un bel gruppo nel quale si vive bene. Anche i familiari dei coristi fanno parte del Coro. Insomma, siamo una grande famiglia».

Barletta: «Il maestro fondatore non se l’è più sentita di dirigere il coro, e ha passato la mano al maestro Alfredo Borroni, che ha avuto una grande esperienza al teatro “Carlo Felice” di Genova. In questi anni ci siamo esibiti in tutta Italia: in particolare al Nord e al Centro, ma anche al Sud, in Sicilia. Abbiamo anche avuto delle “uscite” all’estero: due volte a Lourdes, tre volte in Repubblica Ceca e in Bosnia. Prima del Covid, ogni anno si facevano una quindicina di concerti. Più un grande numero di Messe, perché, oltre a essere un coro alpino, abbiamo anche un repertorio di canti religiosi».

E poi c’è il volontariato.
Vicini: «Certo. Ogni anno diamo un contributo alle associazioni di volontariato del territorio. In particolare supportiamo “Il Sole dentro”, abbiamo due adozioni a distanza in Brasile, e per molti anni abbiamo assistito l’asilo del Monserrato. E poi partecipiamo a iniziative di associazioni di volontariato per contribuire a raccolte fondi».

Barletta: «È nello spirito degli Alpini partecipare, offrirsi per il volontariato. Nel nostro Dna ci sono il canto e l’aiutare chi sta peggio, chi soffre. Sempre nel solco di ciò che fanno la sezione di Alessandria e quella nazionale».

Con voi c’era anche l’architetto Luigi Visconti, grande figura della nostra Diocesi e amico di Voce…
Barletta: «Sì, è stato il nostro vicepresidente. Un personaggio importante, legava il coro a tutti gli apparati della curia. Se abbiamo avuto un indirizzo liturgico è anche grazie a lui. E poi era un grande grafico: il nostro logo lo ha disegnato proprio lui. È molto bello e significativo: rappresenta il palazzo del Comune, l’Obelisco di piazzetta della Lega, il campanile del Duomo e il cappello alpino».

Prossimi appuntamenti, oltre alla Messa con l’Hospice?
Barletta: «Domenica 2 aprile saremo alla Messa del Gruppo alpini di Fubine Monferrato. E poi speriamo di continuare a esibirci per quanti lo vorranno, come accadeva prima della pandemia».

Vicini: «Vorrei anche ricordare che il Coro “Valtanaro” è aperto e accoglie tutti. Come dicevamo, non ci sono limiti d’età…».

Barletta: «Anzi, l’unico limite è amare il canto ed essere un po’ intonati. Anche poco, perché riusciamo a far cantare pure chi è stonato (sorride)!».

Alessandro Venticinque

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