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Fiducia nel futuro. Con qualche nube

Indagine Congiunturale Confindustria Alessandria

Si registrano segnali di un graduale miglioramento, anche se il contesto resta incerto: si attenua l’impatto degli indicatori più critici, dai costi dell’energia a quelli delle materie prime e della logistica, e gli effetti positivi si riflettono sulla nostra economia. Nel trimestre di primavera cresce il clima di fiducia del comparto manifatturiero e le previsioni dell’industria alessandrina sono ancora improntate all’ottimismo come quelle d’inverno. E anche a livello regionale si registra questa tendenza.
Lo confermano gli esiti della 194a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, che rileva le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre aprile-giugno 2023.
I principali indici SOP, che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti, sono positivi e in particolare in crescita per occupazione e ordini totali, bene gli ordini export, sempre elevati gli indici della propensione ad investire e dell’utilizzo degli impianti ed è positivo anche quello redditività, mentre scende la previsione di ricorso alla cassa integrazione.

La rilevazione che riguarda i prezzi evidenzia un netto miglioramento rispetto al precedente trimestre: il 36% delle imprese prevede un aumento dei prezzi delle materie prime (era il 63%), il 20% prevede aumenti per quelli dell’energia (era il 62%) e il 30% per i costi della logistica (era il 63%). In dettaglio: la previsione dell’occupazione è a +14 (era +13 nell’ultimo trimestre), quella della produzione è a +11 (era +13), quella degli ordini totali a +15 (era +10), quella degli ordini export a +5 (era +7). Migliora la previsione sulla redditività a +5 (era –6). La previsione di ricorso alla cassa integrazione scende ed è formulata dal 4% degli imprenditori intervistati (era l’8%) e sono sempre in maggioranza, al 76% (era il 68%), quelli che prevedono invariata l’occupazione. La propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è sempre alta ed è dichiarata dal 79% degli intervistati (era l’81%), e il grado di utilizzo degli impianti è elevato e stabile al 79% della capacità (era 79%). Il ritardo negli incassi è segnalato dal 30% degli imprenditori (era il 22%), e ha lavoro per più di un mese l’84% degli intervistati (era l’82%). Per i settori produttivi sono positive le previsioni del metalmeccanico e quelle della chimica, è positivo per l’occupazione il comparto alimentare che è soggetto alla stagionalità, mentre sono negativi i dati per la gomma-plastica. Anche il settore dei servizi alle imprese ha previsioni in linea con quelle complessive: occupazione a +17 (era +4), il livello di attività a +6 (era +4), i nuovi ordini da +4 a +20, export da zero a –4, e redditività che permane positiva.

Questi andamenti rispecchiano anche i dati regionali che in alcuni casi sono anche migliori di quelli alessandrini, a eccezione di quelli dell’export, degli investimenti e della reddività che per Alessandria sono più elevati.
I risultati dell’Indagine Congiunturale, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato 113 imprese associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, sono stati presentati da Laura Coppo, presidente di Confindustria Alessandria, e dal direttore, Renzo Gatti.

«Si consolidano le previsioni positive delle nostre imprese – spiega Laura Coppo, presidente di Confindustria Alessandria – che erano buone anche nel precedente trimestre e che si rafforzano, a fronte del miglioramento dei costi energetici, delle materie prime e della logistica, e ci conforta anche il recupero in terreno positivo della redditività. Migliora il clima di fiducia. Certo, gli elementi di preoccupazione non sono cessati, lo segnala il recente rapporto del Centro Studi di Confindustria: “Prezzo dell’energia ribassato, inflazione ancora alta”, ed evidenzia anche che le prospettive economiche a breve termine annunciano una crescita molto fragile per l’Italia e impongono particolare attenzione sui consumi delle famiglie e sugli investimenti. Il Centro Studi Confindustria segnala anche altri punti di preoccupazione: “Tassi in rialzo, freno all’economia” e uno “Scenario internazionale complicato” anche dalle tensioni geopolitiche. Rileviamo quindi buone previsioni, ma senza dimenticare un contesto non semplice».

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