Papa Francesco
«”Salvare l’Africa con l’Africa”. È un’intuizione potente, che contribuì a rinnovare l’impegno missionario: le persone evangelizzate non erano solo “oggetti”, ma “soggetti” della missione». Così papa Francesco, durante l’udienza generale di mercoledì 20 settembre, sul tema “San Daniele Comboni, apostolo per l’Africa e profeta della missione”.
«La grande passione missionaria di Comboni, tuttavia, non è stata principalmente frutto di impegno umano: egli non fu spinto dal suo coraggio o motivato solo da valori importanti, come la libertà, la giustizia e la pace; il suo zelo è nato dalla gioia del Vangelo, attingeva all’amore di Cristo e portava all’amore per Cristo!».
Quindi, la condanna del clericalismo, che rende «soggetti dal collo storto pieni di egoismo e di se stessi». Infine, il Pontefice ha aggiunto riferendosi al contesto in cui viveva il santo: «La schiavitù “cosifica” l’uomo, il cui valore si riduce all’essere utile a qualcuno o a qualcosa. Ma Gesù, Dio fatto uomo, ha elevato la dignità di ogni essere umano e ha smascherato la falsità della schiavitù».