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Arrivano i podcast!

«Cerchiamo di portare dei contenuti nei luoghi, anche virtuali, frequentati
da tutti. Affrontando le tematiche della vita con uno sguardo pastorale»

LaV Comunicazione, cooperativa che edita gli strumenti di comunicazione della Diocesi di Alessandria, sta sviluppando nuovi prodotti per aiutare il Vescovo e i sacerdoti a raccontare la Buona Novella. Tra questi strumenti c’è il podcast.

Chiediamo a Enzo Governale, direttore delle Comunicazioni sociali della nostra diocesi, di raccontarci di che cosa si tratta.

Enzo, partiamo dalle basi: che cos’è un podcast?

«I podcast sono la naturale evoluzione di quelli che per anni abbiamo chiamato programmi radiofonici. In quest’ultimo periodo, si sono di  use le piattaforme di distribuzione musicale come Spotify, Amazon Music, Apple Music che oltre a distribuire la musica di artisti di ogni epoca, danno anche l’opportunità di ascoltare delle serie podcast. Ciascuna serie si compone di più puntate che a  rontano diverse tematiche o che, semplicemente, sono le tappe di una storia che vogliamo ascoltare».

È qualcosa che si sente soltanto?

«No, nel tempo la parola “podcast” ha anche sostituito la parola “serie tv”, per questo possiamo distinguere tra podcast video e podcast audio. Nel nostro caso, in questo ultimo anno, abbiamo prodotto entrambe le tipologie».

Cioè?

«Lo scorso febbraio, come ben sai (sorride), è uscita la nostra prima produzione video dal titolo “Il Ponte – La storia di Michele Ruffino”, che racconta la storia di un 17enne di Rivoli che si è tolto la vita perché vittima di bullismo. Questo lavoro, non solo ci ha permesso di raccontare questa storia, ma anche di essere strumento per la sua famiglia che ha avuto la possibilità di raccontare, e quindi in parte elaborare, l’accaduto.

Da settembre, invece, sono iniziate le prime produzioni audio come “Che cosa direbbe Freud?”, un podcast realizzato in collaborazione con un team di psicologi che cerca di raccontare in maniera divulgativa il tema della psicologia, a  rontando questioni quotidiane.

Dal 3 dicembre è disponibile su tutte le piattaforme un podcast, realizzato dalle redazioni di Radio Voce Spazio e Voce, dal titolo Il popolo nelle tenebre vide una grande luce” che mette a disposizione del pubblico l’audio lettura della Lettera pastorale del nostro Vescovo, e al quale seguiranno alcune interviste realizzate dal direttore di Voce, Andrea Antonuccio.

Infine, con la redazione del settimanale diocesano trasformiamo in podcast video le interviste che leggete sul giornale cartaceo».

E poi avete raccontato la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.

«Esatto, questo podcast video, “Obrigado” ha avuto origine dalla collaborazione tra l’Ufficio della Pastorale giovanile e quello delle Comunicazioni sociali. Sei stato tu stesso, Alessandro, il nostro inviato a Lisbona per la Gmg. Non solo come inviato per poter raccontare in diretta sui social della Diocesi, ma anche per poter raccogliere le testimonianze dei ragazzi che sono partiti da Alessandria e che, insieme a te, hanno raccontato i giorni vissuti in Portogallo. Questo podcast è stato citato anche su Tv2000 quando Carlotta Testa, ospite del programma “In cammino”, ha presentato la Gmg della nostra diocesi. Il podcast è stato un modo nuovo per raccontarla».

Che altro bolle in pentola?

«Certo, stiamo realizzando le riprese del prossimo podcast video che uscirà il 9 maggio 2024, giorno del 50° anniversario della rivolta al carcere di Alessandria del 1974. Anche in questo caso, come per il podcast di Michele, stiamo notando come questo strumento sia definibile di comunicazione “sociale”. Perché, non solo ci permette di raccontare la vicenda attraverso la vita delle persone che abbiamo coinvolto, ma permette loro di rivivere e rielaborare la vicenda, facendo così un ennesimo passo verso l’accettazione e la pace. Una produzione come questa richiede mesi di lavoro: siamo partiti ad aprile scorso con i primi contatti e, dopo aver lavorato con la redazione su questa storia, oggi stiamo ultimando le riprese che verranno poi montate e post prodotte entro aprile 2024. Un anno intero».

Perché le Comunicazioni della Diocesi si impegnano in questa direzione? Non basterebbe fare il giornale?

«Come San Paolo decise di recarsi a Roma per portare la Parola di Dio, anche noi, umilmente, cerchiamo di portare dei contenuti nei luoghi, anche virtuali, frequentati da tutti. In questo momento il podcast, grazie a piattaforme come Spotify, Netflix, Amazon, è uno degli strumenti più utilizzati. E anche noi proviamo a partecipare a  rontando le tematiche della vita con uno sguardo pastorale. Questo strumento non nasce per sostituire radio e settimanale, ma serve per intercettare nuove fasce di interlocutori interessati a quello che diciamo».

Alessandro Venticinque

a.venticinque@lavocealessandrina.it

 

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