Un Santo per amico: Carlo Acutis

Quel ragazzo di 15 anni 

«La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Ne abbiamo bisogno!». Così papa Francesco si è rivolto ai giovani durante l’udienza ai partecipanti al pellegrinaggio, lunedì 3 febbraio, promosso dalla Conferenza episcopale della Scandinavia. Il Santo Padre ha poi aggiunto: «Nell’ambito degli eventi di quest’anno, il 27 aprile celebreremo la canonizzazione del beato Carlo Acutis. Questo giovane santo dei nostri tempi e per i nostri tempi mostra a voi, e a tutti noi, quanto sia possibile, nel mondo di oggi, per i giovani seguire Gesù, condividere i suoi insegnamenti con gli altri e così trovare la pienezza della vita nella gioia, nella libertà e nella santità».

I giovani adolescenti della Diocesi di Alessandria, che saranno presenti a Roma durante il Giubileo e la canonizzazione di Carlo, si stanno preparando per questo importante appuntamento. E lo faranno, a partire da sabato 15 febbraio, al Centro Don Bosco, con un incontro incentrato sulla figura del 15enne di Milano che, tra poco, diventerà santo. Nel paginone che avete tra le mani, oltre all’incontro di sabato prossimo, troverete anche una breve biografia di Carlo e due testimonianze raccolte da Voce negli ultimi anni. Ci sono le parole della mamma di Carlo, Antonia Salzano, e di Nicola Gori, postulatore della causa di beatificazione e di canonizzazione. Sarà una grande festa, il 27 aprile, per un ragazzo che ha vissuto “solo” 15 anni con gioia e pienezza, seguendo Cristo. Per portarLo a tutti, dagli ultimi ai più distanti. E anche a noi, oggi. Buona lettura!

 Antonia Salzano  – Mamma di Carlo 

«La malattia, che in una settimana se l’è portato via, all’inizio sembrava un’influenza. In quei giorni, Carlo ci aveva detto: “Offro le mie sofferenze per il Papa, per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso”. Lì per lì non abbiamo dato peso a quelle parole, era un ragazzone alto 1.82 e in piena salute. Non pensavamo covasse una leucemia fulminante. […] Sono abituata a vedere la morte come passaggio. Vederla con terrore significa non avere fede nel Vangelo. Se una persona ha così paura della morte, vuol dire che non si fida di Dio. Nella vita bisogna accettare le cose belle e le cose brutte. […] Non guardare questa realtà, e quindi vedere la vita solo orizzontale e non verticale, è fare come lo struzzo che mette la testa sotto terra e non vuole vedere […] Ci siamo resi conto che Carlo aveva una bontà e una fede fuori dal normale, ma pensavamo che la sua missione fosse sulla terra, non in cielo. Invece poi abbiamo capito che il Signore lo chiamava a una missione con Lui». 

(Intervista a Voce, giugno 2022)

 Nicola GoriPostulatore della causa 

«Le analogie con il Santo di Assisi sono tante. In particolare, una: San Francesco era figlio di un mercante ricchissimo, e anche Carlo veniva da una famiglia benestante. Ma tutti e due hanno preferito il messaggio del Vangelo ai costosi beni materiali. Carlo viveva in povertà. I genitori mi raccontavano che dovevano insistere per fargli comprare un nuovo paio di scarpe o di jeans. Ma a volte sgridava la madre se la vedeva comprare creme costose. Diceva che tutto era superfluo, perché prima bisognava aiutare i più poveri. Tutte le settimane metteva da parte la paghetta dei genitori, e quando aveva un bel gruzzoletto lo portava all’Opera di San Francesco dei poveri a Milano. Un altro episodio me lo hanno raccontato i genitori: per molte sere li obbligava a uscire con lui per le strade di Milano a distribuire coperte e pasti caldi ai senzatetto. Questo era Carlo Acutis: un vero testimone di Cristo». 

(Testimonianza da Voce, ottobre 2020)

Una vita da “originale”

Carlo nasce a Londra, il 3 maggio 1991, da Andrea Acutis e Antonia Salzano. I genitori scelgono per il figlio il nome del nonno paterno. Il 18 maggio 1991 Carlo riceve il Sacramento del Battesimo. Pochi mesi dopo ritorna in Italia, a Milano, con i genitori. Qui frequenta prima la scuola materna presso l’asilo comunale di Parco Pagani, poi elementari e medie dalle suore Marcelline. Il 16 giugno 1998, a soli 7 anni, riceve il Sacramento della Prima Comunione e, cinque anni dopo, quello della Cresima. Fin da piccolo vive intensamente la sua fede religiosa, sia assistendo quotidianamente alla Messa e recitando il Rosario, sia dedicando la sua vita ad aiutare il prossimo. Nel settembre del 2005 Carlo inizia a frequentare il liceo classico presso l’istituto Leone XIII, gestito dai gesuiti.

La malattia e la morte

Solamente un anno dopo, nell’ottobre 2006, Carlo si ammala. Inizialmente si sospetta una semplice influenza, ma nell’arco di pochissimo tempo le sue condizioni peggiorano sempre di più. Ai suoi familiari Carlo dice: «Offro le mie sofferenze per il Papa, per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso». Viene quindi ricoverato a Milano presso la clinica De Marchi. Qui gli viene diagnosticata una leucemia fulminante di tipo M3, che, in soli tre giorni, si rivela fatale. Il cuore di Carlo Acutis smette di battere il 12 ottobre alle ore 6.45. Il suo funerale viene celebrato due giorni dopo presso la chiesa di Santa Maria Segreta, a Milano. Nel 2007 il suo corpo viene poi trasferito dal cimitero di Ternengo a quello di Assisi.

Il miracolo e la beatificazione

ÌIl 12 ottobre 2013 nella chiesa di San Sebastiano a Campo Grande (Brasile) viene benedetta una reliquia di Carlo Acutis: un pezzo del suo pigiama macchiato di sangue, con cui aveva dormito poco prima di morire. Durante la Celebrazione, Matheus, 6 anni, affetto da una grave patologia al pancreas, prega per la guarigione dalla malattia. Da quel momento cessano tutti i suoi sintomi. Il bambino viene successivamente sottoposto a diversi esami, che dimostrano la sua improvvisa guarigione, fatto inspiegabile agli occhi dei medici. E quel miracolo viene in seguito attribuito a Carlo Acutis. Ha inizio quindi nel 2012 la causa per la beatificazione, che si conclude nel 2016. Nel 2018 Carlo viene nominato Venerabile da papa Francesco, e, due anni dopo, il 10 ottobre 2020 viene beatificato ad Assisi.

La canonizzazione: Carlo sarà Santo

Papa Francesco, giovedì 23 maggio, ricevendo il cardinal Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, ha firmato il Decreto per la canonizzazione di Carlo Acutis. Ad aprire la strada della canonizzazione il miracolo avvenuto a Valeria, ventunenne del Costa Rica, studentessa a Firenze, che caduta dalla bicicletta finisce in coma irreversibile. Tutto è accaduto il 2 luglio del 2022, quando la ragazza ha avuto un incidente nel centro storico di Firenze. Trasferita all’ospedale di Careggi le diagnosticano un trauma cranico molto grave, per il quale deve essere effettuato un intervento di craniotomia, asportazione dell’osso occipitale destro per diminuire la pressione. Le speranze di vita sono azzerate. La mamma Liliana, sei giorni dopo, si reca ad Assisi, per raccomandare la figlia al Beato Carlo e passa tutta la giornata inginocchiata davanti alla sua tomba. In serata riceve una telefonata dall’ospedale che la informa del miglioramento improvviso e inspiegabile della figlia: Valeria ha ripreso a respirare spontaneamente, il giorno dopo riprende a muoversi e, parzialmente, a parlare. Di lì a poco la Tac evidenzia la scomparsa dell’emorragia e, nonostante la terapia riabilitativa prevista, Valeria si riprende in poco tempo. A settembre dello stesso anno, insieme alla mamma, tornano ad Assisi per pregare sulla tomba del giovane e ringraziare per il miracolo ricevuto. Carlo Acutis verrà canonizzato domenica 27 aprile 2025, durante il Giubileo degli adolescenti. La celebrazione presieduta da papa Francesco è prevista alle ore 10.30, in Piazza San Pietro, davanti a migliaia di giovani e coetanei di Carlo.

Un incontro alla Don Bosco per gli adolescenti  – Sui passi di Carlo… verso il Giubileo

Sabato 15: giochi, attività e preghiere con la pastorale giovanile

In vista del Giubileo degli adolescenti, che si terrà a Roma dal 25 al 27 aprile, la pastorale giovanile della diocesi di Alessandria organizza tre appuntamenti di preparazione dedicati ai giovani dai 13 ai 17 anni. Si inizia sabato 15 febbraio al Centro Don Bosco, in Corso Acqui 398 ad Alessandria, con l’incontro “Insieme con Carlo Acutis” (poi si prosegue sabato 8 marzo con “La gioia del perdono” e sabato 5 aprile con “La gioia di camminare insieme”): il ritrovo è alle 18.30, poi le attività, i giochi, un momento di preghiera e la cena conclusiva.

«Abbiamo pensato che fosse importante conoscere la storia di Carlo e percepire la sua ricchezza spirituale. Da una parte colpisce la sua ordinarietà: non ha fatto cose straordinarie o particolari, ma ha vissuto in modo straordinario l’ordinario. E poi Carlo ha puntato all’essenziale. Soprattutto grazie alla badante e alla nonna, si è lasciato guidare nella formazione cristiana, conoscendo i santi. Ha capito che si è chiamati a essere originali e mai fotocopie, che si è amati da Dio, e ha usato questo metro per fare le sue scelte. In un’epoca in cui si vive la frammentazione, lui ci aiuta nella costruzione di un’identità, fatta di tante esperienze ma con un filo unico che le unisce: il rapporto con il Signore» spiega don Mauro Mergola (nel tondo), responsabile della pastorale giovanile diocesana.

«Questo evento è aperto a tutti: chiunque voglia partecipare, non solo coloro che, ad aprile, andranno a Roma. Sarà davvero un’opportunità per conoscere meglio e approfondire il Giubileo della Speranza e la figura di Carlo. I ragazzi lo sentono così vicino perché è un giovane, un loro coetaneo, che ha saputo vivere appieno la sua infanzia e la sua adolescenza a stretto contatto con Gesù. E ci invita a percorrere la strada per la santità» raccontano dalla segreteria della pastorale giovanile.

I giovani di oggi possono guardare a Carlo come un modello: «Ha saputo vivere la sua vita con pienezza e felicità, in unione con Gesù, ma al passo con i tempi. Era appassionato di tecnologia e con creatività ha saputo utilizzare gli strumenti che aveva a disposizione per aiutare il prossimo e trasmettere il Messaggio. Carlo, quindi, ci invita a vivere non solo per noi stessi, ma soprattutto per chi è attorno a noi. Con l’incontro di sabato vogliamo far conoscere ai ragazzi di Alessandria qualcosa in più di questo santo giovanissimo, affinché possano arrivare a Roma con una consapevolezza diversa».

Ma come si svolgerà il pomeriggio di sabato? «Dopo l’accoglienza, con bans e divisione in squadre, ci sarà un breve video di presentazione su Carlo. Subito dopo avremo i giochi a stand, tutti incentrati sul giovane santo. Al termine, una “assemblea dinamica” a cura di don Vittorio Gatti e un momento di preghiera con tutti i sacerdoti presenti. Infine, la cena insieme, per concludere questo primo incontro di preparazione al Giubileo».

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