Care lettrici,
cari lettori,
apriamo questo numero di Voce con l’intervista di Alessandro Venticinque alla professoressa Mariangela Mazza, responsabile dell’ufficio tutela minori della nostra Diocesi. Il tema, gli abusi sui minori nella Chiesa, per noi è molto importante, come sanno tutti quelli che ci leggono con regolarità. Siamo uno dei pochi giornali diocesani (spiace dirlo) che danno spazio all’argomento. Nei nostri ambienti (ri-spiace dirlo) c’è ancora molta reticenza: eppure, non possiamo evitare di passare dalla porta stretta del riconoscimento di ciò che è accaduto (e secondo me accade ancora, purtroppo) e dalla richiesta di un perdono riparatore alle vittime di abusi compiuti da esponenti della Chiesa. Non solo consacrati, ma anche laici “impegnati”: educatori (si fa per dire) in nome e per conto della Chiesa.
Ma c’è anche chi, come la professoressa Mazza, si impegna seriamente ed è disponibile a dare risposte concrete sull’argomento. La nostra, infatti, è una delle 81 Diocesi italiane (su 226) che hanno risposto al questionario della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, da cui è scaturito il secondo Rapporto annuale sulle politiche e le procedure della Chiesa per la tutela. Un documento difficile da reperire su Internet (provate a cercarlo…), che ha suscitato reazioni non troppo benevole dalla Cei, la Conferenza episcopale italiana. In una nota, i Vescovi hanno ringraziato la Pontificia Commissione “per l’ampio spazio dedicato all’Italia nel II Rapporto annuale sulle politiche e le procedure della Chiesa per la tutela”, ritenendo però “necessario integrare i dati del tutto parziali che sono stati offerti dal documento”. Il motivo? I dati “sono stati tratti da incontri facoltativi presso la Pontificia Commissione e che fanno riferimento alla visita ad limina svolta nel 2024: dati, dunque, non affatto esaustivi”. Pare che certi numeri (le 145 Diocesi “non pervenute”, soprattutto) non siano stati graditi in Cei… qualcuno si è sentito misurato. Proviamo a fare un passo avanti, per favore? Le vittime degli abusi hanno bisogno di risposte, non di inutili battibecchi.
La Voce Alessandrina Settimanale della Diocesi di Alessandria
