La Voce Alessandrina Settimanale della Diocesi di Alessandria
Corsa al Colle
Quelle che ci apprestiamo a vivere saranno settimane roventi per l’elezione del nuovo capo dello Stato. Il mandato di Sergio Mattarella terminerà ufficialmente giovedì 3 febbraio, a sette anni esatti dal giorno del suo giuramento. Ma già da mesi è partito il “toto-presidente“, tra candidature, ipotesi e suggestioni che scaldano la corsa al Colle.
Quando?
La “partita” per il Quirinale partirà ufficialmente lunedì 24 gennaio, alle ore 15. Per questa data, il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, in accordo con la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, ha convocato il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali. Un solo punto all’ordine del giorno: l’elezione del Presidente della Repubblica.
Dove?
Le procedure di voto si svolgono nell’Aula di Palazzo Montecitorio, e sono presiedute dal presidente della Camera, Roberto Fico, e dal presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati.
Chi vota?
Il Presidente della Repubblica italiana è eletto dal Parlamento in seduta comune, composto dai componenti della Camera dei deputati (630 deputati) e del Senato della Repubblica (321 senatori, compresi sei senatori a vita: Giorgio Napolitano, Presidente emerito della Repubblica, Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia, e Liliana Segre). A questi si aggiungono i 58 rappresentanti delle Regioni. Ogni Consiglio regionale ha eletto tre delegati (due della maggioranza e uno della minoranza) in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato. In totale, il collegio elettorale “presidenziale” è quindi composto da 1.009 Grandi elettori.
Chi può essere eletto Presidente della Repubblica?
«Può essere eletto capo dello Stato ogni cittadino italiano che abbia compiuto 50 anni e goda dei diritti politici e civili. L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica pubblica. L’assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge» (articolo 84 della Costituzione).
Modalità di voto e quorum.
L’elezione si svolge con votazioni a scrutinio segreto. Nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza qualificata di due terzi dell’assemblea, pari a 673 elettori su 1.009. Mentre dal quarto scrutinio in poi è sufficiente la maggioranza assoluta (la metà più uno dei grandi elettori), pari a 505 elettori su 1.009 (articolo 83 della Costituzione). I presidenti dei due rami del Parlamento non partecipano al voto.
Procedure di voto.
Rispettando le misure anti-Covid, è prevista una sola votazione al giorno, rispetto alle tradizionali due del mattino e del pomeriggio. L’accesso all’Aula di Montecitorio, consentito solo se in possesso di Green pass “base”, avverrà dal lato sinistro dell’emiciclo con un massimo di 50 Grandi elettori alla volta. Si voterà per fasce orarie, in ordine alfabetico, a partire da senatori a vita, senatori, deputati e delegati regionali. In tutto, anche durante lo scrutinio, in aula non potranno esserci più di 200 persone. Nelle tribune, invece, potranno accedere 106 parlamentari e delegati regionali. Per esprimere il proprio voto, deputati, senatori e delegati regionali non avranno a disposizione i tradizionali “catafalchi” in legno con tendina in feltro, ma quattro nuove cabine elettorali con l’urna per depositare la scheda di votazione, dotate di un sistema di aerazione che garantirà sicurezza e riservatezza del voto. Ogni Grande elettore inserirà la propria scheda nella cosiddetta “insalatiera”, l’urna fatta di vimini e nastri di raso verde.
Il giuramento del Presidente della Repubblica.
Dopo essere stato eletto, prima di assumere le sue funzioni, il capo dello Stato presta giuramento davanti al Parlamento in seduta comune, pronunciando la formula: «Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione» (articolo 91 Costituzione. I parlamentari potranno entrare alla Camera per il giuramento solo se in possesso di un tampone negativo.
Alessandro Venticinque
