Sette piccole pietre per non dimenticare le vittime alessandrine della Shoah
Un “prologo” particolarmente significativo nella declinazione degli eventi che caratterizzeranno ad Alessandria la “Giornata della Memoria” 2018 è costituito dall’installazione di sette “Pietre d’Inciampo” nel centro cittadino, esattamente in via Milano, davanti alla Sinagoga, e in via Migliara. È stato Gunter Demnig a posare, domenica 14 gennaio, dalle ore 11 alle 12.30, le sette “pietre d’inciampo” che ricorderanno altrettanti alessandrini deportati nei lager nazisti da cui non hanno più fatto ritorno. A fargli da corona una folla di cittadini che non hanno voluto mancare l’occasione per testimoniare la loro vicinanza alle famiglie delle vittime e la volontà di ricordare quanti, uomini donne e bambini, furono strappati alle loro case e censiti come semplici numeri. Gunter Demnig è l’artista tedesco che ha lanciato questa iniziativa. Il collocamento delle “Pietre d’Inciampo“ è iniziato in Germania, a Colonia, nel 1995 e ha portato a inizio 2016 all’installazione di oltre 56.000 “pietre” (la cinquantamillesima pietra è stata posata a Torino) in 22 Nazioni europee: Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Norvegia, Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Grecia, Ucraina, Slovenia, Croazia, Romania e Russia.
Questa “memoria” consiste in una piccola targa d’ottone della dimensione di un “sampietrino” di 10×10 centimetri, posta davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Questo tipo di informazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero, e l’espressione “inciampo” deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera. L’iniziativa di coinvolgere anche la città di Alessandria è partita dai tre Club Lions di Alessandria, Lions Alessandria Marengo (presidente Walter Giacchero), Alessandria Host (presidente Valentina Daff onchio) e Bosco Marengo Santa Croce (presidente Marzia Maso) in collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino, rappresentata dalla delegata per Alessandria, Paola Vitale e il Comune di Alessandria rappresentato dal vicesindaco, Davide Buzzi Langhi. Le vittime alessandrine sono complessivamente 27, ma soltanto di 7 è stato possibile reperire notizie e dati certi, al termine di ricerche d’archivio durate oltre un anno. Due “pietre” sono state collocate in via Migliara 10 davanti a quella che fu l’abitazione di Cesare Sacerdote e Vittorina Artom mentre le altre cinque sono state posate davanti alla Sinagoga, in via Milano e dedicate a Saul Campagnano, Emilia Vitale, Ermelinda Colombina Carmi, Ermene Ester Carmi, Ida De Benedetti, tutti alessandrini deportati e assassinati ad Auschwitz nel 1944/45. È stato Alfredo Canobbio, vicegovernatore del Distretto Lions 108 IA2, a proporre un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime e a ringraziare l’artista che ha voluto presenziare di persona a questa significativa cerimonia. Il vicesindaco ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa che è stata inserita nel programma delle celebrazioni per gli 850 anni di fondazione di Alessandria e che si svolge a pochi giorni dalla ricorrenza della “Giornata della memoria”.