Beni Culturali della diocesi di Alessandria. Restaurato il grande organo Balbiani

Una delle opere più preziose e iconiche della nostra Cattedrale

Si è recentemente concluso con eccellenti risultati, grazie al lavoro svolto dall’Ufficio Beni Culturali di Alessandria, rappresentato dal Delegato Vescovile Prof. Luciano Orsini e con la collaborazione di Monsignor Gianni Toriggia Vicario Generale, il restauro di una delle opere più preziose e iconiche della Cattedrale di Alessandria, il grande organo Balbiani realizzato nel 1929.

Grazie al fondamentale contributo della Fondazione CrAl, la quale ha fin da subito sostenuto il progetto di restauro, è stato possibile riconsegnare alla più importante chiesa cittadina e alla comunità un elemento imprescindibile della sua identità.

Il prezioso organo, datato 1929, è stato realizzato dalla famiglia di organari milanesi Balbiani, famiglia famosa per la realizzazione di questi strumenti musicali, con una concentrazione di produzione tra Ottocento e Novecento dislocata tra Piemonte e Lombardia.

La storia famigliare si fonda successivamente con quella di un’altra grande famiglia di organari piemontesi i Vegezzi Bossi, unendo così il destino delle famiglie e delle aziende.
La Balbiani Vegezzi-Bossi si prefisse il raggiungimento di un alto livello di produzione che, già eccellente nella parte fonica, lo fosse anche nella parte meccanica, dando così un valido contributo al perfezionamento dell’organo moderno italiano.

Troviamo molte delle loro opere distribuite in importanti luoghi religiosi tra i quali il Duomo di Como, la chiesa di Santa Maria presso Celso a Milano, la Reale Cappella della S. Sindone nel Duomo di Torino, la Basilica di Sant’Antonio di Padova, la Basilica di S. Maria Sopra Minerva a Roma e molti altri, basti pensare che la produzione si attesta oltre i mille organi in Italia e nel Mondo.

Tornando all’organo nostrano, lo strumento è utilizzato nelle funzioni religiose della Cattedrale alessandrina e risultava fortemente compromesso dal tempo, essendo uno strumento quasi centenario. Il restauro viene eseguito proprio dalla stessa ditta Vegezzi-Bossi, nel seguito della tradizione famigliare e ha riguardato un approfondito controllo di tutte le sezioni che lo costituiscono.

Essendo gli organi degli strumenti musicali decisamente complessi l’intervento ha riguardato tutte le sue componenti, dall’apertura e pulitura del mobile cioè la cassa lignea che ingloba lo strumento vero e proprio alla revisione di tastiere, pedaliere e registri. Lo smontaggio delle canne e dei somieri ovvero le parti tecniche che consentono di attingere e far defluire l’aria attraverso i comandi che impartisce l’organista allo strumento, la pulizia e il controllo di mantici e condotti, la completa revisione delle componenti e della centralina elettrica.
Dopo la parte più tecnica subentra l’esperienza musicale, che ha riguardato l’insieme del reparto fonico, il quale risulta totalmente originale. Tale fatto ha contribuito notevolmente alle operazioni di intonazione generale dello strumento che hanno mantenuto inalterate le caratteristiche timbriche volute dai Balbiani.

Si conclude così un’operazione di restauro laboriosa svolta sia all’interno della Cattedrale che presso il laboratorio specializzato dell’azienda, permettendo così una rinnovata fruizione dell’organo sia legato alle funzioni religiose ma anche ad impreziosire il contesto storico-artistico del nostro territorio.

Federico Iuli

Segretario Ufficio Beni Culturali

Check Also

A Lourdes pellegrini di Speranza

ripercorriamo il Pellegrinaggio diocesano dal 30 giugno al 5 luglio 2025   La Voce Alessandrina …

Sahifa Theme License is not validated, Go to the theme options page to validate the license, You need a single license for each domain name.