La corona di spine
La corona di spine
Nella parte relativa alla testa si notano numerose impronte puntiformi e tondeggianti dall’aspetto di ferite da punta, da cui si notano diverse colature di sangue. Le ferite sono state prodotte dalla corona di spine che fu posta sul capo di Gesù.
I piedi
I piedi
All’altezza dei piedi risulta una vistosa macchia di sangue nall’area di ingresso del chiodo sul piede destro. L’impronta lasciata dal piede sinistro è meno evidente del destro in quanto, dopo lo schiodamento dalla croce, non era tornato parallelo all’altro perché girato verso il destro.
I segni dei chiodi
I segni dei chiodi
Per il dettaglio delle mani, non c’è accordo tra gli studiosi sulla posizione precisa della ferita. Ma secondo alcuni il chiodo sarebbe stato inflitto nello spazio tra ulna e radio appena retrostante il polso, come in una crocifissione romana.
Il Flagrum
Il Flagrum
Sulla Sindone si vedono circa 120 segni distribuiti lungo il corpo che sarebbero stati causati dal flagrum, il flagello romano. Le cordicelle di quest’arma terminavano con delle punte di piombo o con degli ossicini.
Il costato
Il costato
All’altezza della cassa toracica ritroviamo un’ampia macchia di sangue provocata dal colpo di lancia inferto per verificare l’effettiva morte di Gesù sulla croce, dal cui fianco sgorgarono acqua e sangue.
I segni delle pieghe
I segni delle pieghe
I segni più evidenti sul telo sindonico sono due lunghe linee che lo attraversano per tutta la sua lunghezza. Questi sono dovuti al modo in cui il telo è stato piegato nel corso dei secoli, fino al 1997. I segni triangolari sono dovuti ai punti in cui il telo è stato danneggiato da spostamenti e incendi.
Un modello 1:1
Un modello 1:1
L’Università e l’Azienda Ospedaliera di Padova hanno realizzato nel marzo dello scorso anno il modello tridimensionale del corpo avvolto nella Sindone. La statua di 180 centimetri è realizzata in gesso dallo scultore Sergio Rodella, e vede scolpito un uomo dall’aspetto nobile e maestoso, con un fisico longilineo ma robusto.