Una semplice “cotta” estiva?

MONDIALE FEMMINILE 2019

Le Azzurre chiedono a gran voce il professionismo

L’Italia femminile esce dal Mondiale francese, ai Quarti le Azzurre vengono sconfitte per 2 a 0 dall’Olanda. Due reti nella ripresa, entrambe di testa su calcio da fermo di Miedema e Van der Gragt. Ma le ragazze della ct Milena Bertolini il loro Mondiale lo hanno già vinto. Sono entrate nelle case degli italiani il 9 giugno e ci rimarranno per un po’, forse per sempre. Di loro se n’è parlato tantissimo, sui giornali, in tv e sui social. Ma c’è molto di più oltre alle qualità tecniche e tattiche che abbiamo potuto osservare in campo.

C’è un gruppo di ragazze semplici che hanno dato una lezione di sport al mondo intero. C’è un gruppo dai grandi valori umani, sia dentro che fuori dal campo, che ha messo al centro fair play, sana grinta agonistica e passione infinita. C’è un gruppo che ha gridato ad alta voce la voglia di professionismo. E adesso? Il Mondiale è stato solo una “cotta” estiva? Non lo possiamo sapere, ma in questa direzione qualcosa si sta già muovendo. «Da ora in poi il calcio femminile in Italia sarà diverso. Ora chi ha il compito di prendere certe decisioni deve farlo, perché le ragazze meritano il professionismo ed opportunità diverse» ha detto la ct italiana dopo la gara con l’Olanda. Professionismo che premierebbe i sacrifici e il duro lavoro svolto dalle società italiane in questi anni.

Una svolta, un cambio di rotta che si percepisce anche dai vertici alti della Figc e in particolare dalle parole del presidente Gabriele Gravina (nella foto): «La nostra proposta consentirebbe alle società di calcio femminile così come per il primo livello del professionismo maschile, di attutire l’impatto dei costi del professionismo, beneficiando di un credito d’imposta da reinvestire nel settore giovanile e nelle infrastrutture». Il percorso delle Azzurre al Mondiale è terminato ma pare ne stia per iniziare un altro. Ben più grande e ben più lungo di questa semplice “cotta” estiva.

Alessandro Venticinque