L’Editoriale di Enzo Governale
Care lettrici,
cari lettori,
questo numero è una piccola perla, perché nonostante il momento, è ricco di buone notizie. Si inizia dall’apertura, nella quale Domenico, seminarista della nostra Diocesi, ci racconta della sua ordinazione diaconale che riceverà per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del nostro Vescovo il 25 aprile prossimo, festa di San Marco e giorno nel quale festeggiamo la Beata Vergine della Salve, nostra patrona. Una tappa “attesa” da Domenico che finalmente potrà proseguire il suo percorso verso il sacerdozio.
La seconda buona notizia la troviamo sul nostro paginone: la Pasqua. Sembra scontato citare la Risurrezione di Cristo come “buona notizia”, ma ci siamo accorti proprio quest’anno che non c’è nulla di scontato. Storditi dall’assenza di simboli classici, come l’ulivo benedetto, e dall’impossibilità di partecipare alla liturgia di persona, ci siamo accorti che nel passare dalla sofferenza alla nuova vita, passando dalla morte, non c’è proprio niente di scontato.
La terza buona notizia non è stampata con l’inchiostro su questo giornale, ma è rimasta impressa nei nostri (della redazione) occhi e nel nostro cuore, proprio domenica pomeriggio. Una “video multi chiamata”, inaspettata, ma desiderata in queste settimane. Era il nostro direttore, Andrea, che appena sbarbato, ci ha chiamato per chiederci: «Come state?» Non posso trascrivere il contenuto della telefonata, ma posso dirvi che una volta messo giù ho sentito come un peso staccarsi dal petto (leggi anche Quando i numeri diventano volti). Per lui il percorso è ancora lungo, ma sono stato contento di vedere la faccia sofferente ma serena del direttore, nel giorno di Pasqua, appunto. In questi mesi di incertezza abbiamo quindi queste tre certezze: il servizio, unico strumento di scambio possibile, l’Amore che vince la morte e la speranza che tutto possa finire nel migliore dei modi possibili.
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