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«Ho deciso di rimboccarmi le maniche, senza aspettare nessun aiuto»

Intervista al pizzaiolo Alessandro Scuderi

In questo momento di difficoltà economica a soffrire maggiormente sono piccoli e medi imprenditori (leggi anche L’intervista al ristoratore Christian Bellomo) , tra cui locali e ristoranti. Ma c’è chi non si arrende, si rimbocca le maniche e prova ad andare avanti. «Preferisco reinventarmi che stare a casa aspettando un aiuto che non arriverà, e parliamoci chiaro: ma chi ci ha mai aiutato?». Così ha scritto, dopo l’obbligata chiusura, in un post su Facebook Alessandro Scuderi (nella foto), 33 anni, proprietario dell’omonima pizzeria a Spinetta Marengo. «Dieci anni fa ho aperto come pizzeria d’asporto e da quasi tre anni ho ingrandito il locale mettendo 80 posti a sedere» ci racconta il ristoratore, che è molto conosciuto anche fuori dalla nostra città. Dopo l’annuncio del lockdown Alessandro ha deciso di ricominciare con le consegne a domicilio, portando le sue pizze (che si possono anche congelare e tenere in frigo, per poi cuocere nel forno di casa) non solo ad Alessandria, ma anche fuori provincia.

Alessandro, come hai vissuto la notizia del lockdown?
«Domenica 8 marzo abbiamo chiuso il locale, come tutti. Dalla settimana dopo ci siamo subito messi a lavoro per portare i nostri prodotti a infermieri e medici, in particolare dell’ospedale di Alessandria. Ma anche a Vigili del Fuoco, Croce Rossa e Verde. E poi abbiamo iniziato a fare le consegne a casa. Visto che la situazione non si sarebbe sbloccata in breve tempo, mi sono inventato qualcosa. Negli anni passati facevo pizzeria d’asporto “classica”, ho deciso di ritornare a farla ma in maniera più elaborata. Ho tanti amici infermieri che mi hanno dato dei consigli su come comportarci. Così ci siamo attrezzati di mascherine idonee, guanti, igienizzanti e tutto l’occorrente per prevenire il contagio».

Non tutti i tuoi colleghi hanno preso questa decisione…
«Per chi ha deciso di tenere chiuso, aspettando un eventuale aiuto, per certi versi lo capisco per altri no, perché bisogna darsi da fare in qualsiasi occasione. Le istituzioni, soprattutto negli ultimi anni, non hanno mai supportato il lavoro degli imprenditori. Nella situazione d’emergenza in cui ci troviamo, visto che personalmente non ho mai ricevuto nessuna agevolazione, non me la sono sentita di aspettare altro tempo. Per questo ho deciso di riboccarmi le maniche e cavarmela da solo. Sono diventato io l’aiuto per me stesso, grazie ovviamente a tutte le persone che stanno chiamando per avere i nostri prodotti. Certo, parto avvantaggiato perché mi conoscono in tanti, quindi per me è stato più semplice ripartire. Posso capire che per gli altri non sia facile in questa situazione così difficile, però mai arrendersi. Se non ci provi, non puoi mai sapere».

C’è la paura di poter perdere tutto?
«Sicuramente la paura c’è, ma ho molto spirito di inventiva. Se un domani non dovessi riaprire, continuerei a fare ciò che faccio adesso. Che sia servizio ai tavoli o una “semplice” consegna a domicilio, sono contento perché amo il mio lavoro».

Secondo le stime un locale su tre chiuderà. Come vedi il futuro?
«In tanti purtroppo non riapriranno più, questo dispiace. Per quello che potrà essere il futuro, vedo molto difficile che vengano rispettate tutte le misure restrittive. Sinceramente non aprirei mai con del plexiglass in mezzo ai tavoli, preferirei in quel caso continuare a fare consegne a casa. Se invece ci saranno disciplinari più ragionevoli posso pensare di riaprire, ma con molti meno posti rispetto a quelli che avevo. Il mio locale ha 80 posti, che in questi giorni ho modificato lasciandone una quarantina. E così sarà per il mio futuro…».

Continuerai a fare consegne in queste settimane?
«Assolutamente sì. Faccio consegne a domicilio, dal mercoledì alla domenica, ad Alessandria, Spinetta Marengo, Valenza, Casale Monferrato, Acqui Terme, Novi Ligure, Tortona e Voghera. Molto probabilmente faremo una data al mese a Milano e dintorni, perché ho tante richieste anche in quella zona. Potrete rimanere aggiornati sulla mia classica pagina di Facebook oppure su quella dedicata alle consegne, “Scuderi_prime_Scuderi”. Su questi canali social potrete trovare le mie video-ricette dove spiego, passo passo, come preparare le basi per la pizza. Il consiglio che posso dare a tutti è quello di non arrendersi mai, provare a inventarsi qualcosa e crederci. Il momento non è facile, ma bisogna continuare a lottare».

Alessandro Venticinque

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