Home / Chiesa / Chiesa Locale / Dobbiamo “essere” per poter “fare”

Dobbiamo “essere” per poter “fare”

Suor Odilla Bertuccio, madre superiora delle Immacolatine

Prosegue il nostro cammino alla scoperta dell’Assemblea diocesana, accompagnati dalle sette Lettere del Libro dell’Apocalisse di San Giovanni. Per leggere questi brani, all’indirizzo diocesialessandria.it/ad2020, è disponibile il percorso e i video di commento con il nostro Vescovo. Abbiamo chiesto a suor Odilla Bertuccio (leggi anche La nostra città ama la Madonna),  madre superiora delle Immacolatine di condividere con noi le sue riflessioni.

In quale delle sette Lettere dell’apocalisse ti sei rivista maggiormente?
«Le riflessioni che ho fatto sono sulla mia comunità di religiose, perché io in parrocchia sono poco presente. All’inizio ero un po’ dubbiosa su Tiatira ma alla fine mi sono soffermata su Efeso: la trovo più rispondente alla mia comunità. Ho sentito proprio che Cristo stava parlando a noi. Mi è piaciuta molto la parte in cui dice: “Conosco le tue opere, la tua fatica, la tua perseveranza”. Questo verbo al tempo presente, “conosco”, mi fa vedere quanto Lui ha conosciuto la mia comunità dalla fondatrice a oggi. Tutte le sorelle che mi hanno preceduto sono state davvero il volto di Cristo, direi quasi che il Signore è riuscito a specchiarsi in loro. Ho proprio sentito nella lettura e nella visione dei video come Cristo ha conosciuto la fatica e la perseveranza delle mie sorelle. Il primo carisma di Madre Beltrami era fare del bene e le mie sorelle hanno proprio cercato di fare questo in fabbrica, con i bimbi, nelle case per ferie: si sono proprio donate, per essere anche loro dolcezza e amabilità di Cristo in quei luoghi. Anche la frase: “Hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli” mi ha colpito molto. Non si tratta di puntare il dito contro altri, ma l’ho inteso come uno spingere alla riflessione attraverso l’esempio».

A cosa non avevi mai pensato? Cosa ti ha stupito?
«C’era un versetto su cui effettivamente non avevo riflettuto abbastanza. È quello dove dice: “Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei Nicolaiti, che anch’io detesto”. È come se Cristo facesse suoi i miei sentimenti, come se mi dicesse: “Se tu lo detesti, lo detesto anche io. Anche io assumo la tua umanità, esprimo in modo umano i tuoi sentimenti”».

Che cosa di bello e buono hai capito nella vita di comunità dalla lettura di questa Lettera dell’Apocalisse che vorresti condividere con la diocesi?
«Di bello e di buono c’è tutto, qui. Se devo scegliere un paio di punti da condividere, vorrei fare un cenno su questo passo: “Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti, e compi le opere di prima”. Ho pensato che qualche volta ci siamo perse, anche nell’idolatria: questo concetto lo intendo come guardare solo il proprio ombelico, perdersi adorando il proprio modo di pensare e vedere, perdersi il desiderio interiore di fare del bene, perdersi nella mediocrità. Sul tema dell’abbandonare il primo amore, ho pensato che quando abbiamo sentito la chiamata del Signore, abbiamo lasciato tutte le comodità che avevamo, le soddisfazioni di lavoro e di studio. Forse a volte quando ci siamo perse nel “fare” ci siamo scordate di questo primo amore: siamo diventate un po’ delle “macchine”, come spiega spesso il Vescovo. Ovvero siamo state molto dietro al “fare”, ma noi dovremmo “essere”. Perché è proprio con il nostro essere che posso testimoniare, e quindi agire e operare, nella realtà. Un altro passo che vorrei condividere è questo: “Al vincitore darò da mangiare l’albero della vita”. Ho pensato che noi abbiamo la possibilità di mangiare tutti i giorni dell’albero della vita attraverso l’Eucaristia, così da rimanere “innestate” in Lui. Questo ci aiuta a scardinarci dal legame con il nostro modo di pensare ed essere, e ci permette di avvicinarci a quello del Signore».

VUOI PARTECIPARE? ECCO COME SI FA

Collegati al sito diocesialessandria.it/ad2020 e segui le istruzioni: è semplicissimo! Troverai un video introduttivo in cui il vescovo spiega le caratteristiche delle sette lettere alle sette chiese contenute nell’Apocalisse. Chiedi allo Spirito Santo di aiutarti a capire quale di queste parla maggiormente al tuo cuore, e una volta che l’avrai scelta, approfondiscila guardando un secondo video, quello specifico della chiesa che hai scelto. Se vuoi, scrivi al vescovo che cosa hai pensato! Puoi compilare il form che trovi online accanto ai video. Vuoi condividere con i lettori di Voce le tue riflessioni? Scrivi ad assemblea@diocesialessandria.it.

Zelia Pastore

Leggi anche le altre voci dall’Assemblea diocesana 2020:

Check Also

C’è un tempo per curare: Salvatore Martinez ad Alessandria, il video

Il secondo appuntamento del ciclo di incontri per la Quaresima 2024 “C’è un tempo per …

%d