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Guarda la terza puntata di “Benvenuti Centauri!” dal titolo “Il rischio”

Benvenuti Centauri!

Nella sua copertina iniziale Sua Eminenza il cardinale Giuseppe Versaldi risponderà alla domanda “Quanto è rischioso fare la volontà di Dio?”, mentre l’ospite di questa puntata è Rocco Lopardo, vice presidente della Fmi.

Cardinal Giuseppe Versaldi, Vescovo emerito di Alessandria – Il rischio

Mi viene chiesto quanto è rischioso fare la volontà di Dio. In realtà per il credente la frase va capovolta: quanto è rischioso non fare la volontà di Dio. Infatti noi crediamo in un Dio che è amore, e dunque vuole solo il nostro bene.

È per questo che ci ha creato, è per questo che ci ha redenti sacrificando suo Figlio per la nostra salvezza. Dunque da parte nostra ci deve essere la volontà di cercare la volontà di Dio e di attuarla anche quando costa: delle rinunce, dei sacrifici che in realtà sono chiesti a noi da Dio per evitare dei falsi beni che si ritorcerebbero contro di noi. È per questo che Gesù nella preghiera che ci ha insegnato ci fa dire: «Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra».

Perché solo così possiamo trovare la realizzazione di noi stessi e possiamo contribuire a creare un mondo migliore secondo il progetto di amore di Dio, che il peccato non ha completamente distrutto ma certamente ostacolato. È quello che ha fatto Maria Santissima, che dicendo «sia fatto di me secondo la tua volontà» ha permesso l’incarnazione del Verbo che è la salvezza di tutti gli uomini. 

Chi è Rocco Lopardo?

«Sono vicepresidente della Federazione motociclistica italiana. Mi occupo nell’ambito del mio ruolo federale di turismo, tempo libero, di registro storico e di formazione. Con l’occasione, vorrei anche ricordare un importante anniversario: i nostri 110 anni di storia, di passione e impegno al servizio dei motociclisti».

Le faccio una domanda “shock”: quanto è rischioso andare in moto?

«La domanda è molto, molto intelligente, la ringrazio per averla posta. Non è rischioso, o perlomeno è rischioso tanto quanto può esserlo andare in bici o passeggiare. Gli utenti della strada sono degli utenti deboli, e quindi chiaramente il motociclismo si pone fra queste categorie. Ma non è assolutamente rischioso, non è assolutamente pericoloso, anzi c’è una crescita negli ultimi anni di una consapevolezza della sicurezza. La nostra federazione tocca anche tematiche importanti come quella dell’educazione stradale e della formazione. Quindi no, non è pericoloso».

Però si continua a pensare che la moto sia più pericolosa dell’automobile, per esempio…

«Semplicemente perché, da un punto di vista giornalistico, un incidente in moto fa più notizia di un incidente automobilistico. È brutto sentire dire puntualmente: “Forse l’eccessiva velocità…”. Non è così: per definizione, chi va in moto cerca la vita, cerca la libertà, è un momento in cui vuole “resettare” i suoi problemi. Ecco, noi stiamo lavorando per cercare di ridare dignità a chi come me, e come tanti altri, ama andare in moto».

Sono tantissimi i motociclisti che si ritrovano al Santuario di Castellazzo Bormida portando un desiderio, una richiesta. Lopardo, lei che cosa chiede alla Madonnina dei Centauri?

«La cerco da tempo… un po’ di serenità. Siamo tutti eccessivamente stressati, oggi non si ha più la pazienza di gestire la ripartenza a un semaforo, un parcheggio in un supermercato… c’è un filo di stress quotidiano che ci avvolge e spesso realmente ci fa compromettere i rapporti interpersonali. Quindi chiederei questo: serenità».

Possiamo dire allora che la moto aiuta a ritrovare serenità?

«Assolutamente sì. La moto è uno strumento di libertà, lo è da sempre. Chi va in moto è responsabile. Diversi studi dimostrano che sono persone che allenano il proprio cervello a prevenire i pericoli in strada rispetto a chi va in automobile. Anzi, un motociclista quando poi guida l’automobile è quello che fa meno incidenti, proprio per questa elasticità mentale».

Quindi possiamo dire che andare in moto fa bene…

«Assolutamente sì. La moto fa bene».

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