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TrattarLo da Signore

La Congregazione per il Culto Divino ha recentemente riproposto alcune considerazioni, invero di buon senso, per una corretta celebrazione del Sacrificio Eucaristico.
Ne ha dato conto anche Voce, commentando il valore di queste prescrizioni a prima vista di ordine materiale.
Si tratta, evidentemente, di un segno di rinnovata attenzione nei confronti della liturgia: Papa Benedetto ha invitato la Chiesa intera a riflettere sulla delicatezza e sulla centralità del culto divino. Di fronte alle testimonianze artistiche e di fede lasciate dalle generazioni di ieri, è comune fare paragoni impietosi con l’oggi: il passato sembra apparire come un’epoca di fervorosa devozione. Per (nostra) fortuna, non è sempre stato così: ce lo spiega Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, in un agevole libretto del 1760, dal titolo che è tutto un programma: «La messa strapazzata».
Il Dottore della Chiesa, dopo aver ricordato il valore della Santa Messa, se la prende con i sacerdoti che celebrano distrattamente.
E lo fa con piglio tutto partenopeo:  «Osservando il modo come dicono la messa la maggior parte de’ sacerdoti con tanta fretta, e con tanto strapazzo di cerimonie, bisognerebbe piangere e piangere a lacrime di sangue. Il Cielo diventa scena, e Dio il soggetto della commedia: ma che dico commedia?
Oh che attenzione vi metterebbero questi tali, se avessero a recitare una parte in commedia! E per la messa poi quale attenzione vi pongono? parole mutilate, genuflessioni a mezz’aria che sembrano più atti di disprezzo che di riverenza: benedizioni di croci che non si sa che cosa vogliano significare: camminano per l’altare, e si voltano in modo che muovono a ridere: maneggiano poi l’ostia sacrosanta e ‘l calice consacrato, come se avessero in mano un pezzo di pane ed una tazza di vino: in somma tutta la loro messa non è altro, dal principio sino alla fine, che un affastellamento di disordini e d’irriverenze».

Ogni generazione è stata chiamata ad impegnarsi nella cura del culto divino. Anche la Chiesa del passato aveva, come la nostra, le sue sfide: le parole del Doctor Zelantissimus ci aiutano a sdrammatizzare i problemi di oggi, per ridare vigore al nostro impegno di “Trattare il Signore da Signore”.

 

Alessandro M. Capra

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