Non è una novità che gli antichi egizi siano sempre stati pieni di enigmi ed elementi indecifrabili. I misteri celati nelle loro rappresentazioni grafiche hanno dato adito alle più innumerevoli teorie su presunte presenze aliene, imparagonabili capacità ingegneristiche e così via. Ma incredibilmente ci ritroviamo di fronte all’ennesimo fatto inspiegabile! Questa volta però le tracce di tutto ciò sono state “rinvenute” nei cartelli pubblicitari che il Museo Egizio di Torino ha esposto da poco più di un mese. Sugli stessi infatti una frase in lingua araba dice: “È il momento di scoprire le meraviglie del Museo Egizio. Da oggi entri in due con un solo biglietto a tariffa intera. Ti aspettiamo. La promozione è riservata ai visitatori di lingua araba. Basta mostrare un documento. Solo per te 2×1: due biglietti al prezzo di uno”. Eh già, come mai ai soli arabofoni? La cosa è decisamente curiosa. Tanto più che tale scritta è comparsa senza alcuna traduzione. I cittadini sono subito passati dalla curiosità di cosa fosse scritto al motivo per cui ciò era stato stato scritto. Ma prontamente il museo in questione svela l’enigma: “Trattasi di campagna culturale per coinvolgere più persone possibili”. Benissimo, la questione si è subito prontamente concessa alla politica. Apriti cielo: le parole razzismo, razzismo al contrario, discriminazione e avanti così hanno incominciato a essere pronunciate a ritmo vorticoso. Commenti e insulti di ogni tipo sui social network, video, telefonate, tripadvisor, centralini intasati. Chi a dire che non si doveva fare, chi a dire che se si fa lo si fa per tutti, chi a dire che non è d’accordo né con i primi né con i secondi. Alla fine hanno perso un po’ tutti, sicuramente tempo e parole. Ma non importa, ci siamo abituati. Una sola cosa rimane ancora poco chiara: questa iniziativa, quella del 2×1 per intenderci, è iniziata circa un anno fa. Come mai ce ne siamo accorti solo adesso? Non sarà che le correnti pre-elettorali hanno ridato luce a questo antico mistero?
Andrea Allegra