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Collezionare per Credere – In questo mondo di robot

Tempi duri per alieni, fantasmi e macchine del tempo… Oggi, infatti, è il tempo di vivere con i robot! Lo scorso week-end, ad esempio, una nota concessionaria ha attirato moltissimi bambini alla rassegna “Ludotech”, il laboratorio di robotica più innovativo dedicato alle famiglie, ma che attira anche appassionati e studiosi di robotica informatica, come l’amico Manuel Striani. Un mio personale aneddoto robotico mi riporta al Natale 1994, l’anno dell’alluvione alessandrino. Avevo all’epoca otto anni e trascorsi tutte quelle vacanze natalizie a letto con la parotite e in compagnia di… Emiglio! Mi divertivo a fargli trasportare sul comodo vassoio bibite e riviste dal salotto alla cucina e viceversa. Mio padre girò mezza provincia per trovarmelo, essendo il primo robot commercializzato in Italia; da più di vent’anni il carismatico umanoide continua a riscuotere grande successo. Oggi Robot Emiglio cammina anche al buio grazie a una torcia montata sul petto, ha occhi luminosi ed è in grado di riprodurre dieci diverse espressioni facciali. Si comanda a gesti tramite un bracciale “cosmico”: basta inclinarlo in una direzione ed Emiglio si muoverà di conseguenza. Negli anni si sono avvicendate innumerevoli versioni (irresistibile quella in miniatura, l’Emiglino!); i modelli attuali hanno in dotazione una leggera batteria a mo’ di cellulare, altro che un quintale di costose pile! Prima di arrivare al cinema di recente, i robot sono veicolati sottoforma di cartoni animati fin dagli anni ’60, quando Osamu Tezuka creò un simpatico robottino chiamato Tobio, protagonista della fortunata serie “Astro Boy”, inaugurando tra l’altro il primo anime della storia. Nel 2009 è stato realizzato perfi no un remake di “Astro Boy” in grafi ca 3D. Solo nel 1963 i robot si fanno grandi: il primo della stirpe è Gigantor, che apparve nell’anime “L’uomo di Ferro 28”. Nel 1972 fu la volta di Astroganga, un robottone che non era comandato da nessuno, capace di muoversi e di provare sentimenti. Lo stesso anno il geniale Gō Nagai inventò Mazinga Z, il primo robot comandato da un essere umano posto al suo interno. Nel 1977 fece la sua comparsa Vultus5, chiamato così per le cinque navicelle che lo costituiscono, tutte comandate da eroi. Esistono anche robot composti da animali robotici, come Golion, che prende forma dall’agganciamento di cinque leoni. Nel 1979 i mega-robot Mazinga e Goldrake, creati da Gō Nagai, spopolano già da diversi anni; nel frattempo arcinoti character come Daitarn3, Daltanius, Vultus 5 hanno allargato la robotica famiglia… Un’ultima curiosità: il robot più grande si chiama Danguard, è alto duecento metri ed è capace di volare nello spazio. Ci vorrebbe, appunto, più spazio per parlare anche di Gundam, il robot pensato per collezionisti più adulti e dei Transformer…

Mara Ferrari

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