«Siamo partiti il 27 luglio dalla Cattedrale di Alessandria e siamo arrivati in pellegrinaggio alla reliquia del Sangue di Cristo a Sarzana il 7 agosto» ci dice Alessandro Capra, che si è messo in cammino con la Pastorale giovanile ed è uno dei tre nuovi seminarista della nostra diocesi.
Alessandro, in quanti siete partiti?
«Eravamo una quindicina di ragazzi della nostra diocesi, accompagnati dal nostro vescovo, monsignor Guido Gallese».
Come si svolgevano le giornate?
«Premetto che non ho percorso tutto il pellegrinaggio a piedi, a differenza di parecchi dei miei compagni che hanno camminato per l’intero percorso. Le partenze erano sempre al mattino molto presto, intorno alle 5.30, e camminavamo per circa 20 chilometri al giorno. Lungo il cammino pregavamo la liturgia delle ore, rosario e lectio divina. Arrivati alla meta del giorno avevamo un momento di riposo e d’igiene personale, e concludevamo la giornata con la Santa Messa».
Quanto è stata importante la presenza del Vescovo?
«La presenza di monsignor Guido Gallese è stata importante, non come figura istituzionale, ma come vera e propria guida spirituale».
Raccontaci qualche momento particolare che ti ha colpito.
«Sono rimasto molto colpito dalla comunità delle suore di San Giuseppe di Genova. Una realtà che non conoscevo. All’interno del convento ho percepito un clima di serenità e vita comunitaria che ci ha permesso di ricaricare le energie morali e fisiche».
Che domanda hai portato in questo cammino?
«Già al cammino dello scorso anno avevo chiesto di poter entrare in seminario. Quest’anno ho fatto un’esperienza di vita comunitaria e questo cammino mi ha permesso di riflettere sull’anno appena passato, tirare le somme e prendere una decisione definitiva».
Alessandro Venticinque