Gianna Jessen, ragazza sopravvissuta all’aborto salino tramite il quale, come tutti i bambini sottoposti allo stesso trattamento, doveva morire nel grembo della madre al settimo mese di gestazione, domenica 9 dicembre alle ore 20.45 parlerà presso la Sala polifunzionale di San Michele (AL), in via Remotti 43. L’incontro è organizzato dalle associazioni alessandrine Comitato Difendiamo i Nostri Figli di Alessandria-Valenza e di Tortona-Novi Ligure, Alleanza Cattolica, Associazione Culturale “Carlo Torriani”, Famiglie per l’Accoglienza insieme a Pro Vita Italia, con il patrocinio del Comune di Alessandria e il supporto del Csvaa. La Jessen viene ad Alessandria per raccontare la sua storia a dir poco straordinaria: di come sia sopravvissuta al tentativo di aborto salino, di come sia stata accolta in adozione da una famiglia che l’ha seguita passo dopo passo affrontando tutti i problemi di salute che si presentavano, di come in questo percorso ha guadagnato la Fede. “Adesso zoppico, ma va bene!” afferma oggi, a 36 anni, andando in giro a sensibilizzare l’opinione pubblica sul senso della vita sin dal concepimento, raccontando delle sofferenze di sua madre, delle sofferenze di lei come figlia rinnegata, dei miracoli che ha visto con i suoi occhi e dell’amore della famiglia che l’ha adottata. Con semplicità parla al cuore e alla ragione dei suoi ascoltatori e suscita interrogativi di fronte a cui la libertà di ciascuno è chiamata a rispondere e decidere. Come ama definirla lei stessa, questa è la storia di una “vita per la vita”. Gianna Jessen, una donna con una missione: portare un messaggio di speranza, mostrare che il diritto alla vita appartiene anche al concepito, affermare che non ci sono disabilità che diminuiscono il valore della vita e che ogni bambino è portatore di un destino unico e inalienabile.
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