I disturbi del comportamento legati alla mancanza di sonno cambiano a seconda dell’età del bambino e delle sue caratteristiche. Non sempre i genitori collegano il fatto che la mancanza di un sonno regolare possa rendere il bambino irritabile, “piagnucoloso” o aggressivo. Bisogna anche riflettere anche sulla mancanza di un sonno “ristoratore” nei genitori per lungo tempo, che può causare alterazione dell’attenzione e della concentrazione tale da essere causa di incidenti o di problemi lavorativi e relazionali. Il disturbo del sonno più frequente abbiamo detto è l’insonnia infantile primaria che non è dovuta a malattie fisiche o psichiche, e spesso inizia e continua nel tempo per avvenimenti, per comportamenti inadeguati di chi segue il bambino, per situazioni emotivamente coinvolgenti come i lutti, le gravi malattie, le separazioni e i traslochi. Il disturbo del sonno che si protrae per lungo tempo può alterare le capacità di apprendimento del bambino, in questo caso è importante parlarne con il pediatra. Un esempio di insonnia secondaria è quella dovuta alla sindrome delle apnee notturne dettate dall’aumento di volume di tonsille e adenoidi, che rende difficile la respirazione da coricato e causa risvegli di notte. I farmaci per l’insonnia del bambino fortunatamente in Italia vengono utilizzati in situazioni rare e molto serie, su consiglio del pediatra e dello psichiatra. In tutti gli altri casi i farmaci servono poco e vanno evitati. Nella prossima parte parleremo delle parasonnie e dell’utilizzo di alcune piante medicinali, utili per favorire il sonno.
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