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La buona legge, la ninna nanna e la misericordia – l’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori, sul volo di ritorno da Panama, a un giornalista che gli faceva notare le parole dure sull’aborto dette da un giovane durante la Via Crucis alla Gmg («C’è una tomba che grida al cielo e denuncia la terribile crudeltà dell’umanità, è la tomba che si apre nel ventre delle madri… Dio ci conceda di difendere con fermezza la vita e far sì che le leggi che uccidono la vita siano cancellate per sempre»), papa Francesco ha risposto: «Sono drammi terribili. Una donna quando pensa a quello che ha fatto… Bisogna essere nel confessionale, lì devi dare consolazione e per questo ho concesso a tutti i preti la facoltà di assolvere l’aborto per misericordia. Tante volte, ma sempre, loro devono “incontrarsi” con il figlio. Io tante volte, quando piangono e hanno questa angoscia, le consiglio così: tuo figlio è in cielo, parla con lui, cantagli la ninna nanna che non hai potuto cantargli. E lì si trova una via di riconciliazione della mamma col figlio. Con Dio, la riconciliazione c’è già, Dio perdona sempre. Ma anche lei deve elaborare quanto è accaduto. Il dramma dell’aborto, per capirlo bene, bisogna stare in un confessionale. Terribile». Vi chiedo, allora: questa irresistibile tenerezza («Tuo figlio è in cielo, parla con lui, cantagli la ninna nanna che non hai potuto cantargli») è sufficiente a combattere le leggi infami che uccidono la vita (penso a quella approvata pochi giorni fa nello Stato di New York)? Io credo di sì: se non ci commuoviamo di fronte allo sguardo di Cristo sulla realtà (lo stesso del Papa), sarà inutile cancellare tutte le norme più atroci del mondo. Non è la legge “buona” che rende l’uomo buono, ma solo una misericordia che lo abbraccia. Come quella di Francesco.

Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it

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