Nell’articolo di Avvenire pubblicato mercoledì ho parlato dei piccoli paesi che muoiono: chiudono i “casolini” ovvero i negozi di alimentari che sono anche luoghi di incontro e di scambio di notizie, chiudono gli asili, le stazioni dei Carabinieri e non ci sono neppure più i medici di guardia. Il lamento dei Sindaci, dopo lo smembramento delle Province, arriva in Regione, dove rimane per lo più inascoltato. A ciò si aggiunge il fatto che sono sempre più i pensionati italiani che vanno all’estero a trascorrere i loro ultimi anni, perché i costi in Italia erodono i pochi risparmi accantonati, mentre gli emigranti italiani, che hanno lavorato una vita all’estero ed ora, con incentivi adeguati, potrebbero tornare nel loro paese d’origine, non vi fanno ritorno proprio per la mancanza di negozi e servizi. Mi chiedo se ci sia qualcuno che si stia attivando per risolvere questa situazione, intanto che si aspettano le Europee. Ma dopo le elezioni cosa succederà? Nel frattempo i piccoli paesi scompaiono nel silenzio più totale.
Paolo Massobrio