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Strage in Sri Lanka – Ancora martiri

È caccia in Sri Lanka ai membri del gruppo jihadista National Thowheed Jamath per l’attentato avvenuto il giorno della Santa Pasqua nella capitale Colombo. Sono almeno 359 le vittime, tra cui 45 bambini e adolescenti, e oltre 500 i feriti. La polizia precisa di aver arrestato 40 sospetti, inclusi il conducente di un furgone utilizzato dai terroristi per giungere sul luogo della strage, e il proprietario di una casa dove abitavano alcuni di loro. L’Isis, nei giorni successivi, ha rivendicato gli attentati. Colpita la comunità cristiana (e non solo) che nel Paese, a maggioranza buddista, rappresenta poco più del 9 per cento. Il presidente dello Sri Lanka Maithripala Sirisena ha dichiarato per martedì 23 aprile lutto nazionale, mentre i funerali comuni per le vittime sono stati celebrati dal cardinale Malcolm Ranjith nella Chiesa di St. Sebastian a Katuwapitiya a Negombo. Intanto, il presidente Maithripala Sirisena ha espresso le sue sentite condoglianze e ha informato la comunità cristiana che le forze di sicurezza sono state istruite a prendere misure adeguate per rafforzare la sicurezza nelle Chiese dell’isola e in tutte le altre località che richiedono ulteriore sicurezza.

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