LA TESTA E LA PANCIA di Silvio Bolloli
Dopo un mercato intelligente, con il giusto mix tra esperti e giovani
Quando Luca Di Masi, lo scorso anno, annunciò un drastico cambiamento nelle proprie strategie managerial-sportive dichiarando che era finita l’epoca dei nomi altisonanti e che l’Alessandria avrebbe puntato sull’oramai celebre “progetto – giovani” non era necessario essere autentici intenditori di calcio per capire che quel tanto sbandierato progetto rischiava di avere vita breve: già, perché da una rapida scorsa dei curricula dei giocatori ingaggiati (molti dei quali, peraltro, con la formula del prestito, parola quest’ultima che mal si sposa con quella di progetto) fu semplice comprendere come si trattasse di giovanotti i quali avevano già deluso una parte delle belle speranze che li avevano accompagnati a inizio carriera e che, quasi certamente, non avrebbero consentito al Vecchio Orso di fare l’agognato salto di qualità verso la cadetteria. Il campo non smentì questi facili pronostici e, sulla falsariga di quanto dichiarato dagli addetti ai lavori delle altre squadre che, in più di un’occasione e senza sbilanciarsi troppo, dichiararono che l’Alessandria edizione 2018-2019 era un’altra cosa rispetto a quelle degli anni precedenti, confermò che l’Alessandria più che un cantiere aperto verso il futuro era una creatura decisamente ridimensionata rispetto a quelle che l’avevano preceduta.
Ma quest’anno lo scenario è decisamente cambiato perché il patron Di Masi ha effettuato una generosa, forse generosissima, serie di innesti – riprendendo a contrattualizzarne molti secondo scadenze pluriennali – garantendo valore aggiunto alla squadra in ogni reparto, di fatto senza privarsi di nessun pezzo pregiato e, al limite, tagliando qualche ramo che forse molto produttivo non era. Se a ciò aggiungiamo la facile considerazione che la concorrenza sembra essere fortemente ridimensionata (fatta l’ovvia eccezione del berlusconiano Monza), allora possiamo dire che ci sono tutte le premesse per assistere a un Campionato forse non di vertice ma certamente da protagonisti. Ora l’ultima parola, come sempre, spetta al rettangolo erboso che in queste prime due uscite stagionali non ci ha propriamente soddisfatti ma il cammino, si sa, è ancora molto lungo…