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Alla faccia del gossip. E di chi lo diffonde

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,
il numero di Voce che avete tra le mani è diverso dal solito: a partire da questa prima pagina, che presenta il nostro vescovo in bella evidenza. Vi posso assicurare che è stata una “pensata” redazionale di cui mi assumo una piccola parte di merito (ammesso, e non concesso) e ogni responsabilità. Non si tratta di culto della personalità (malattia che non ho contratto, finora), o di voler stupire a tutti i costi per vendere due copie in più. Mi sono invece reso conto di un aspetto assai diffuso nelle nostre comunità: la tendenza al pettegolezzo, al “torbido”, su curia, parroci, vescovi e chissà che altro. Quante persone mi hanno telefonato, o scritto, in questi giorni, chiedendomi che cosa sapevo davvero sullo spostamento di un sacerdote, sulle voci (mai verificate) che circolano su un certo prete, e così via…

Senza contare come a volte alcuni giornali (locali e non) scrivono di queste cose: evidenziando l’odio, la tristezza, la divisione. Impastano la farina del diavolo: dal greco “diaballein”, seminare inimicizia. Sono chiacchiere da comari, con la nostra fede non c’entrano nulla. E allora? Allora, al vescovo ho chiesto prima un’intervista sui criteri con cui decide lo spostamento di un prete da una parrocchia a un’altra (è a pagina 2); e poi, sull’onda dell’entusiasmo, gli “spostamenti” (quelli veri!). Spero li leggiate avendo negli occhi l’invito che monsignor Gallese ci ha rivolto nella sua intervista: «Ai fedeli chiedo di avere fiducia: queste scelte le faccio per il bene vostro e di tutti». Al pettegolezzo, preferisco il bene.

direttore@lavocealessandrina.it

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