Vocazioni nella nostra Diocesi
Sabato 19 settembre, alle 17, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, Matteo Belloni e Stefano Grassi hanno abbandonato le vesti “civili” per abbracciare il noviziato domenicano (la cui durata è di almeno un anno), che segna per loro l’ingresso vero e proprio nella vita religiosa.
«Il noviziato è il periodo di prova appositamente istituito perché i novizi conoscano più profondamente la vocazione divina e particolarmente quella domenicana, sperimentino la vita dell’Ordine, si formino con la mente e con il cuore nello spirito domenicano e diano agli altri frati la testimonianza del loro proposito e della loro idoneità» (C, n.177). In questo periodo non potranno avere contatti con l’esterno (niente cellulare, dunque) per concentrarsi sulla vita e sulla vocazione domenicana, insieme con altri sette ragazzi ammessi con loro al noviziato. Conclusa questa tappa, il novizio è chiamato a pronunciare la sua prima professione. «Nel nostro Ordine si emettono due professioni: una semplice e temporanea dopo il noviziato; l’altra solenne e quindi perpetua» (C, n.190).
Matteo e Stefano sono stati accompagnati a Milano dai familiari, dai parenti e da un nutrito gruppo di amici alessandrini. Tra questi c’era anche Serena Saccone: «Vedere tutti ragazzi giovani fare una scelta di questo genere è davvero emozionante» racconta Serena, che aggiunge: «Padre Angelo Bellon (rettore del Santuario Beata Vergine di Loreto e Santa Rita ad Alessandria, ndr) ha tenuto sotto la sua “ala” sia Matteo che Stefano, e li ha seguiti con affetto e attenzione nel loro prenoviziato, accompagnandoli a questo passo così importante per la loro vita». I due novizi hanno modificato anche il loro nome di battesimo: Matteo Belloni ora è fra Matteo Giovanni Maria, mentre Stefano Grassi è fra Cristoforo.
Andrea Antonuccio