Servizio per la catechesi
Il nostro percorso sulla ripresa della catechesi, sulla scorta del documento “Ripartiamo insieme” dell’Ufficio catechistico nazionale, giunge all’ultima tappa e si sofferma sulla creatività, caratteristica necessaria per ogni annuncio del Vangelo, ancor più in questo tempo di pandemia. Creatività non significa cercare a tutti i costi modalità nuove e strane, ma richiede di saper leggere la realtà con sapienza e calma.
Significa, in questo momento così particolare, essere disposti a mettere da parte schemi e programmi che ci erano familiari nei percorsi catechistici: l’incontro settimanale, l’animazione della messa domenicale, la giornata di ritiro… Già durante la scorsa primavera molti catechisti si sono ingegnati per raggiungere ragazzi e famiglie con gli strumenti digitali, in particolare con i social media.
“Ripartiamo insieme” ricorda che: «Questo nuovo ambiente può essere a servizio della catechesi, ma non sostituisce quel ‘corpo a corpo’ in cui si esprime fisicamente la gioia contagiosa del Vangelo». Creatività quindi significa anche discernere quando è opportuno fare proposte nell’ambiente digitale e quando occorre cercare una relazione più diretta, pur nei limiti delle precauzioni sanitarie richieste. Vuole anche dire privilegiare i luoghi dove la comunità continua ad incontrarsi, come la liturgia domenicale: occasione che richiede una vera conversione pastorale. Infatti non si può trasformare l’Eucaristia in un incontro di catechesi, ma occorre che tutta la comunità sia coinvolta per accogliere ed accompagnare le famiglie in questo cammino.
Ancora una volta emerge la necessità che la catechesi abbia un respiro comunitario e coinvolga gli adulti, in particolare le famiglie. In questo senso, intorno alla Pasqua, ci sono state proposte significative di piccole liturgie domestiche e momenti di ascolto della Parola condivisi tra genitori e figli; un altro esempio di creatività applicata ai percorsi catechistici. Non possiamo allora mettere in lockdown l’annuncio del Vangelo: è lo Spirito stesso che ci fa essere creativi e audaci, che trasforma questo tempo di tristezza e smarrimento, in tempo favorevole per l’evangelizzazione.
Vittorio Gatti