Commento al Vangelo
Commento al Vangelo di domenica 15 novembre 2020
XXXIII domenica del tempo ordinario
A Solero, qualche tempo fa, è arrivata una vincita di parecchie centinaia di migliaia di euro al “Gratta e vinci”, ma non si sa ancora chi è stato il fortunato vincitore. Sembra che questa vincita assomigli un po’, come quantità di soldi vinti, al talento che uno dei servi ha ricevuto nella parabola del Vangelo di oggi. Secondo alcune ipotesi, sembra che si aggiri proprio sui 600 mila euro il valore di un talento soltanto. Oggi nelle rivendite ci sono i “Gratta e vinci”; tra tutti mi colpisce quello che si chiama “Turista per sempre” che permette una vincita tale da garantire a una persona di mettersi a posto per tutta la vita.
Sembra che il padrone, nella parabola del Vangelo di oggi, abbia affidato proprio “una vita intera” ai servi. A quello che ne ha ricevuto uno una vita, a quello che ne ha ricevute due molto di più, cinque ancora molto di più. È un capitale enorme quello che questi servi hanno ricevuto, come se avessero ricevuto una vita intera, due vite, tre vite: una cosa straordinaria. E altrettanto straordinaria è la rendita che i primi due servi, quello che ha ricevuto cinque talenti e quello che ne ha ricevuti due, hanno restituito al padrone una volta tornato.
I talenti sembrano essere non solo dei doni che Dio fa, ma anche il tempo per vivere delle occasioni che arrivano nella vita. Sembra che il Signore Gesù insista nel mettere a confronto i due servi che raggiungono un grande risultato, e il servo che invece sotterra tutto e non combina niente. Sembra dirci: «Non perdere tempo, cogli queste occasioni che la vita ti presenta». E proprio questa è la buona notizia: riscoprire un grande talento straordinario, immeritato, che riceviamo e ci è chiesto di vivere al meglio. Dico proprio immeritato, perché un servo, uno schiavo come si merita di ricevere così tanto dal suo padrone? E così anche noi davanti a Dio siamo povere creature che però ricevono davvero tanto, a partire dal dono straordinario della vita.
don Mario Bianchi
parroco di Solero e Quargnento
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