Don Vincenzo Pawlos, rettore del Santuario
Don Vincenzo Pawlos, rettore del Santuario della Beata Vergine della Creta di Castellazzo Bormida, consacrato alla Madonnina dei Centauri.
Don Vincenzo, qual è il saluto e l’augurio che rivolge a tutti coloro che verranno al Santuario a pregare e ad affidare alla Madonna la loro vita, le loro sofferenze e le loro gioie?
«L’augurio è proprio questo (sorride). I Centauri vengono a pregare: scendono dalle moto, entrano in Chiesa e si mettono davanti al Santissimo Sacramento e al quadro della Madonna della Creta delle Grazie, la loro Patrona. Lo scopo del loro pellegrinaggio è proprio questo: venire e pregare. Staccare la spina dalle realtà quotidiane per, come si dice, caricare le batterie e avere la forza di andare avanti nella vita di tutti i giorni. Questo è il mio sincero augurio a tutti i Centauri, perché comincino a valorizzare e apprezzare quello che è “sostanzioso” per la vita, cioè la vita spirituale e il loro rapporto personale con Dio. Perché senza questo rapporto, senza questo sguardo in alto, non si vede nient’altro se non la moto! Anche durante l’apertura della mostra delle moto d’epoca, a loro ho ribadito che quando i Centauri entrano in chiesa subito guardano la moto, mentre sono pochissimi quelli che vedono tutto l’insieme, dove c’è la Croce, dove c’è la Madonna e dove c’è San Giovanni Evangelista.
Ecco, soltanto quando abbiamo questo quadro di insieme, allora possiamo vedere la nostra vita in una prospettiva giusta. Se guardiamo soltanto la moto, senza sollevare lo sguardo in alto, allora la nostra vita diventa molto appiattita, per non dire molto sciatta. Il mio augurio è questo, a tutti i Centauri: venite prima di tutto per pregare con tutto il cuore, il Santuario e la Madonna vi aspettano. Come ogni anno, siamo sommersi dai preparativi in corso e abbiamo tante cose da fare, ma di sicuro siete benvenuti. Ancora di più dopo questi due lunghi e pesanti anni di pandemia».
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