A 450 anni dalla morte
In occasione del 450° anniversario della morte di Papa San Pio V (1572 – 2022), la Diocesi di Alessandria, la Provincia di Alessandria, il Comune di Alessandria e il Comune di Bosco Marengo, con il fondamentale sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, hanno costituito un Comitato per le celebrazioni.
La ricorrenza ricopre un interesse molto rilevante per il nostro territorio: Pio V è infatti l’unico Papa di origine piemontese e la sua figura appare tra la più significative dell’epoca moderna.
L’intento delle manifestazioni, che si snodano attraverso tutto l’anno 2022, è anche di attualizzare la figura di Antonio Michele Ghislieri con ricadute positive sul territorio, a livello turistico e culturale.
Uno degli eventi principali delle celebrazioni si svolgerà nei giorni 15 e 22 ottobre prossimi con un Convegno internazionale di studi a Bosco Marengo (15 ottobre, complesso monumentale di Santa Croce) e Alessandria (22 ottobre, Associazione Cultura e Sviluppo), organizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e il patrocinio del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, della Regione Piemonte, dell’Università del Piemonte Orientale, dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in Provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi” e della Provincia San Domenico in Italia dei Frati Predicatori.
Grazie a dieci ricchi interventi, aperti alle scuole e a tutta la cittadinanza nei due sabati centrali di ottobre, il Convegno intende avvicinare la figura dell’illustre alessandrino Pio V attraverso un approccio storico innovativo, ricostruendo i diversi aspetti della vita e del pontificato di un papa ricordato spesso soltanto per la battaglia di Lepanto.
Così, ad esempio, le relazioni dei professori Motta e Alonge aiuteranno a ricostruire quell’Europa del Cinquecento attraversata in lungo e in largo da eretici ed inquisitori, mentre la prof. Fattori e i professori Firpo e Maifreda approfondiranno la realtà interna della Chiesa, uscita riformata dal Concilio di Trento.
Uno spazio significativo sarà poi dedicato al mecenatismo di Antonio Michele Ghislieri, con gli interventi del professor Biferali dei Musei Vaticani, più centrato sul rinnovamento artistico romano, e della professor Spione, dell’Università di Torino, che approfondirà il ruolo svolto da Pio V nel campo delle arti in Piemonte.
La biografia di Antonio Ghislieri
Antonio Ghislieri nasce a Bosco Marengo il 17 gennaio 1504. Di famiglia modesta, a soli quattordici anni diviene fra’ Michele del Bosco, dell’Ordine dei Predicatori, nel Convento di Santa Maria della Pietà a Voghera. Inizia il noviziato domenicano a Vigevano, quindi a Genova, dove viene ordinato sacerdote; a Bologna, centro universitario particolarmente prestigioso, segue con grande profitto gli studi di filosofia e teologia. È quindi lettore di teologia a Casale Monferrato e Pavia, e in seguito priore e inquisitore in diversi conventi del nord Italia. Nel 1556 Papa Paolo IV lo nomina Vescovo di Nepi e Sutri e, successivamente, cardinale del titolo di Santa Maria Sopra Minerva e Inquisitore Generale. Nel 1560 Pio IV nomina il cardinale alessandrino Vescovo di Mondovì: in questa diocesi rimarrà per 6 anni lasciando una durevole impronta, fino alla sua elezione a Pontefice.
Il 7 gennaio 1566 è eletto Papa. Il suo Pontificato fu tra i più fecondi del secolo. Pio V si impegnò alacremente per veder messi in pratica i decreti del Concilio di Trento e così riformare la Chiesa Cattolica. Fece preparare e divulgare il Catechismo Romano, il Breviario e il Messale Romano; curò la di vita dei sacerdoti, favorendo la nascita dei seminari e una vita più sobria e vicina ai fedeli. Pochi mesi dopo la sua elezione avviò la realizzazione del Convento e della Chiesa di Santa Croce di Bosco Marengo e, in ricordo delle sue tante fatiche di fanciullo amante dello studio ma senza mezzi, fondò a Pavia il Collegio Ghislieri che doveva ospitare ed aiutare 24 allievi dell’Università di Pavia (di cui otto provenienti da Bosco Marengo e almeno due da Frugarolo).
Poco attratto dalla forza delle armi, si trovò a gestire un momento assai difficile per l’Europa, minacciata sempre più da vicino dalle mira di conquista degli eserciti Turchi. Pio V sfruttò così tutto il suo carisma per convincere i principali stati europei ad unirsi nella Santa Alleanza: il 7 ottobre 1571, nel mare di Lepanto, la flotta cristiana riuscì, nonostante le forti perdite, a vincere una battaglia durissima e a liberare 15.000 prigionieri. La notizia sarebbe giunta ufficialmente a Roma solo parecchi giorni dopo: si narra tuttavia che il Papa, proprio alle ore 12 di quel fatidico 7 ottobre, interrotto improvvisamente un incontro con alcuni cardinali, alzò gli occhi al cielo e, come colto da una fortissima emozione, ordinò che le campane suonassero a distesa, per ringraziare la Vergine Santissima della vittoria.
Pio V morì a Roma la sera del 1° maggio 1572 e il suo corpo fu sepolto a San Pietro, in Vaticano, poi translato nella basilica di Santa Maria Maggiore. Beatificato da Clemente X nel 1672, è proclamato Santo da Clemente XI il 22 maggio 1712.
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